shaquiri

1. CINQUE ORE E MEZZA DI CALCIO, SI FA PER DIRE, GIOCATO, DIECI RIGORI, QUATTRO GOL, UNO OGNI 82 MINUTI, SEI SQUADRE E UNA SOLA PROTAGONISTA, LA NOIA. UN MATTONE ENORME 2. POTEVI LASCIARE IL TELEVISORE ACCESO CON IL VOLUME AL MINIMO E FARE DI TUTTO DURANTE, SESSO CON LA TUA DONNA, ANNAFFIARE IL PRATO, DARE IL SECONDO STRATO DI VERNICE ALLA PARETE DI CASA. CON LA CERTEZZA CHE NON TI SARESTI PERSO NULLA

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Giancarlo Dotto (Rabdoman) per Dagospia

giancarlo dotto  e giorgia surinagiancarlo dotto e giorgia surina

 

ISLANDA AGLI EUROPEIISLANDA AGLI EUROPEI

Cinque ore e mezza di calcio, si fa per dire, giocato, dieci rigori, quattro gol, uno ogni ottantadue minuti, di cui l’ultimo a fine supplementari, sei squadre e una sola protagonista, la noia. Un mattone enorme. Padrone assoluto il principio di realtà, la paura, primo non prenderle.

 

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Da salvare, il gol a forbice di Shaquiri, invenzione cinematografica di un elfo. Magnifico tutto il resto, l’extracalcio, i tifosi allo stadio e gli inni nazionali a inizio partita. Polonia, Galles e Portogallo vanno oltre, per le prime due è festa grande, per l’altra l’immancabile percezione di una squadra monca, eternamente incompiuta, brava a ruminare palloni, come se masticare l’erba fosse tutto in un campo di calcio.

 

La Polonia e il Portogallo ci riescono nonostante la perdurante e occasionale latitanza dei loro uomini copertina, Lewandoski e Cristiano Ronaldo, a differenza del Galles, trascinata dal suo, Gareth Bale. Deludente la Croazia, che poteva e doveva essere la sorpresa di questo Europeo. A casa la squadra e a casa i suoi tifosi, con i loro maledetti razzi nascosti nel culo.

 

Se la noia è una virtù, Portogallo e Croazia, la più attesa, è stata la partita perfetta. Centoventi minuti di nulla, se escludi gli ultimi cinque, il palo di Perisic, il cranio patriotticamente verniciato a scacchi bianchi e rossi, e il gol di Quaresma.

 

ann kathrin brommel wag di gotzeann kathrin brommel wag di gotze

Potevi lasciare il televisore acceso con il volume al minimo e fare di tutto durante, sesso con la tua donna, annaffiare il prato, dare il secondo strato di vernice alla parete di casa o lo sciroppo alla nonna. Con la certezza che non ti saresti perso nulla.

 

L’imperante logica markettara mira ormai al gigantismo e all’inclusione. Questo Europeo gonfiato a ventiquattro squadre con l’uso massiccio dii anabolizzanti mediatici, un esercito di soldatini, tra Sky e Rai, sguinzagliati a pompare il poco o nulla, ha imbarcato una gigantesca dose d’inevitabile mediocrità, come accade al cibo per le grandi mense. Tra calcio non giocato e calcio straparlato, tra deserto e logorrea, sai con certezza qual è il tuo destino di pollo da batteria.

TIFOSI INGLESI ALL EUROPEOTIFOSI INGLESI ALL EUROPEO

 

Un mondo artificiosamente dilatato dove tutto si somiglia, quelli che calciano e quelli che parlano, dove il tanto celebrato equilibrio è quello ammorbante della pochezza e dei linguaggi condivisi, al punto di aspirare e farsi aspirare dall’unico brivido possibile, i calci di rigore. Tre palle e un soldo. La spugna di tanta noia. Meglio allora sarebbe rispolverare la ferocia del vecchio sorteggio. Una punizione esemplare affidata al caso, per tanti noiosoni che rinunciano alla responsabilità di agire a costo di sbagliare.

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nazionale di calcio   magliette per europeo 2016  3nazionale di calcio magliette per europeo 2016 3

Qua e là rare eccezioni. Su tutte, in tutti i sensi fuori campo, l’esemplare “I giorni di Parigi”, tutte le sere alle 20 e 10 su Raitre, curatore Enrico Testa. Il vero cigno nero in questo circo, niente inutili pappagalli e cocorite da studio, ma solo narrazione, suggestione e occasione. L’occasione di non sentirti un coglione estorto a pagare il canone Rai.

 

 

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