
DAGOREPORT - LA CAPITALE DEGLI AFFARI A MISURA DUOMO, A CUI IL GOVERNO MELONI HA LANCIATO L’ANATEMA…
Da www.eurosport.it
Mai mettere in discussione il cuore di una leonessa. Mai mettere in discussione la forza di volontà di Francesca Schiavone. Una ragazza che fra poco più di due mesi taglierà il traguardo dei 37 anni, ma potrà farlo dopo aver partecipato al torneo che più ama, il Roland Garros. Perché sì, la Leonessa ha fatto suo il torneo di Bogotà, conquistando l’accesso al main draw di Parigi.
Un’autentica impresa, coronata dal successo in finale ai danni della spagnola Lara Arruabarrena (quarta del seeding). Un 6-4, 7-5 maturato in un’ora e 40 di gioco che racconta soltanto in parte la portata del successo della milanese. Capace di battere la numero uno del seeding Kiki Bertens nei quarti, poi Johanna Larsson in semifinale. E, soprattutto, di salvare quattro set point nel secondo parziale dell’atto decisivo, recuperando fino al 5-5 e centrando poi il break della vittoria.
Per Francesca Schiavone si tratta del primo torneo vinto dal 21 febbraio 2016, quando fece sua quella che prima di oggi restava anche l’ultima finale disputata, a Rio de Janeiro. Il totale dice sette tornei ATP in bacheca, ma i numeri che più interessano alla vincitrice del Roland Garros 2010 sono probabilmente altri. I 64 posti nella classifica WTA scalati nel giro di una settimana.
Perché sì, si è presentata a Bogotà da numero 168 al mondo e ripartirà da 104. Oltre a un biglietto per Parigi, senza passare dalle forche caudine delle qualificazioni. Se la riscossa di Roger Federer insegna che il 2017 è l’anno dei “vecchietti terribili”, chissà che l’ultimo ballo all’ombra della Tour Eiffel non ci regali l’ultimo ruggito della Leonessa.
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