cristiano malgioglio

“IL MIO TATUATORE HA DETTO CHE IL MIO LATO B È PIÙ BELLO DI QUELLO DI JENNIFER LOPEZ" - CRISTIANO MALGIOGLIO APRE LE VALVOLE A “CHI”: “DA ME CI SI ASPETTAVA PIÙ TRASGRESSIONE A SANREMO? CHE SCIOCCHEZZA, SONO CONTROCORRENTE DAGLI ANNI SETTANTA, QUANDO ERA CORAGGIOSO ESSERLO, ADESSO SAREI STATO FUORI LUOGO E FUORI TEMPO” – “IL DUETTO PEGGIORE? TONY EFFE CHE CON NOEMI CANTAVA ‘TUTTO IL RESTO È NOIA’. OLLY? AVREI VOLUTO CHE VINCESSE GIORGIA" – IL SUO PRIMO BACIO VERO LO HA DATO A...

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Azzurra Della Penna per “Chi”

 

cristiano malgioglio copia

La lista dei messaggi ricevuti dopo Sanremo? È più lunga del suo strascico. «Lo strascico? Guardi, lo strascico è quello che rimarrà nella storia di questo Festival di Sanremo, è l’immagine iconica».

 

All’indomani della finale che ha visto trionfare Olly, seguito da Lucio Corsi e Brunori Sas, Cristiano Malgioglio si diverte a passeggiare (senza inciampare) nei ricordi recenti del palco di Sanremo.

 

«C’è stata gioia, c’è stata allegria e ho avuto vicino a me una donna come Bianca Balti, l’ho vista ed è stato amore immediato. Le davo tutta la mia energia, mi sono occupato più di lei che di tutto il resto, sono stato, spero, confortante. Partendo da lei per arrivare nelle case degli italiani».

 

Domanda. Ma è vero che qualcuno ha scritto che da lei ci si aspettava più trasgressione?

Risposta. «Che sciocchezza, quando ho un programma dove posso osare, oso. Ma a Sanremo, che è la trasmissione per le famiglie per eccellenza... E poi sono controcorrente dagli Anni Settanta, quando era davvero coraggioso esserlo, adesso sarei stato fuori luogo e fuori tempo».

cristiano malgioglio

 

D. Altra grande, immensa polemica festivaliera: Mahmood che l’ha copiata.

R. «Certamente, quando è uscito con questo grande drappo rosso... Che vuole che le dica, il mio strascico era di cinquanta metri, era molto più lungo. E per comporlo mi hanno aiutato due persone preziose della sartoria. Si chiamano Rocco Tessitore e Alfonso Parete, li possiamo citare?».

 

(...)

 

D. L’anno prossimo, magari. Ormai la strada la conosce. Fa il viaggio con Frassica?

R. «Nino è stato meraviglioso. Non sapevo nulla della parrucca – siamo grandicelli io e lui – ce la caviamo un po’ da noi, ci sorprendiamo, sorprendiamo gli autori. Anche le pantofole panda me le sono messe senza chiedere a nessuno e le ho mostrate dicendo: “È un animale in via d’estinzione, un po’ come me”.

 

Ma oltre agli scherzi, al divertimento, alla follia, scendendo quelle scale tutti abbiamo la gola secca. Allora ho pensato a una persona sola mentre mi lanciavo, ho pensato a Raffaella Carrà. Poco prima di lasciarci ci eravamo sentiti, in quella telefonata che non sapevo sarebbe stata l’ultima mi aveva detto: “Cristiano, resta così come sei, perché quando arrivi tu la televisione cambia completamente colore”. Mi è tremato il cuore, poi ho visto Carlo...».

 

bianca balti cristiano malgioglio

D. Ormai voi due siete...?

R. «Io sono Peppino e lui è Totò, non c’è bisogno di molte parole fra noi, basta guardarci. E lui si diverte molto con me, non sa mai quello che posso dire o che posso fare».

 

D. Beh, ha anche detto che ha un bel fondoschiena.

R. «Sì, ma mica l’ho detto io, l’ha detto il mio tatuatore. Sulla schiena ho tutta la faccia di Jennifer Lopez, sulla natica ho tatuata la sua bocca – e la può vedere soltanto una persona – e sulla gamba ho il suo autografo. E il tatuatore, mentre mi tatuava la schiena, mi ha detto che il mio lato B era più bello del suo. Ha affermato: “Ho visto molte foto di J.Lo di schiena, ma il suo mi sembra più bello”».

 

D. No comment, Malgioglio. Tornando a Conti... poche gag, zero monologhi...

R. «Ascolti da record assoluto, Carlo ha fatto un festival che ha funzionato alla perfezione. Non c’era bisogno di fare polemiche e pettegolezzi, c’era la musica, il resto è rumore di fondo».

 

D. Non c’è stato manco quello, suvvia. Parlando dei duetti: il migliore e il peggiore?

carlo conti cristiano malgioglio

R. «Tony Effe che con Noemi cantava Tutto il resto è noia... È troppo giovane per cantarla. Non c’era il dolore e quella noia estenuante di quando passa l’amore. Ho lavorato con Franco Califano e lui mi diceva: “Quando passa quel momento lì, due palle”. Mi è piaciuto molto quello di Annalisa e Giorgia, due voci stupende, anche se avevo nelle orecchie la voce di Adele».

 

D. Beh, hanno vinto.

R. «Sì. E il Festival lo ha vinto Olly. Che è una bella cosa, è bello, bravo e giovane. Anche se non so quanto la sua canzone sia da Eurofestival. Avrei voluto che vincesse Giorgia soltanto per questo, perché l’Europa potesse ascoltare la sua voce, lei possiede uno strumento che è magico. E poi sono contento che Lucio Corsi si sia fatto notare, ha portato un testo bellissimo, lui è così interessante, fuori dagli schemi, un vero artista.

 

D. E altri testi, ancora, invece, ci hanno sorpreso, colpito come un pugno, Cristicchi, Brunori e, soprattutto, Fedez, che è tornato a casa da gigante.

R. «Mi ha fatto molta tenerezza, lui. Con tutto quello che ha passato. Poi non mi interessano le sue faccende personali, appartengono a lui, però ho visto che quando l’ho presentato ha chiuso gli occhi. E poi è stato bello vedere che è stato compreso, le sue parole sono arrivate al pubblico in sala e a casa. Infine, ho amato la canzone di Achille Lauro e ho amato Achille Lauro».

malgioglio nino frassica

 

D. Non è stato il solo, temo.

R. «Lo so, ma lui è così spavaldo e fragile, uno che canta “Di amore muori veramente/ Se non ti amo fallo tu per me”, come puoi non impazzire?».

 

D. E senta, lei è ancora e sempre un incosciente giovane?

R. «Mi sento un ragazzo di 18 anni, anzi di 31 anni, perché è allora che ho dato il primo bacio vero e poi ne ho dati tanti altri, sempre meglio e sempre di più».

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