
DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È…
Massimiliano Nerozzi per “la Stampa”
Che Edin Dzeko fosse meglio di Mario Mandzukic era stato a lungo il giudizio dell’estate e, va da sè, una delle critiche mosse all’ad juventino Beppe Marotta e al ds Fabio Paratici. Parere quasi unanime della critica, compreso chi scrive. Dopo un avvio tribolato, Mandzukic sta invece dando ragione a chi l’ha preso.
L’attaccante croato fu scelto soprattutto per il carattere, che sarebbe servito una volta perso Carlitos Tevez, e per le statistiche: non è un giocatore che incanta, ma è una garanzia, di prestazione e risultati. Gomiti e gol. Basti il fatturato delle ultime tre stagioni: sempre sopra le venti reti.
ANTIDIVO
mandzukic in juventus lazio a shanghai :
Se Dzeko cattura l’occhio con le sue giocate e i suoi colpi, Mandzukic ha l’aria e il gioco di uno che bada sempre al sodo. E alla fine, più dell’estetica potè la statistica. Nell’anno della ripartenza, e delle partenze, di Tevez, Vidal, Pirlo, c’era bisogno di un giocatore esperto, tosto, soprattutto per le notti di Champions. Che Supermario ha pure vinto, nello strepitoso Bayern di Heynckes.
A 29 anni, non è costato poco, non è costato troppo: probabilmente il giusto, a questo livello. Che potesse essere l’uomo giusto, se n’erano accorti per primi i difensori della Juve, in allenamento: «Marione è uno tosto, vedrete», detto già ad agosto.
Ha un carattere, a volte anche troppo, ma è uno che dà tutto, e si spreme, anche quando la palla ce l’hanno gli altri. Dopo le prime partite così così, anzi alcune quasi disastrose, s’è ripreso, e ha cominciato a incidere: dal colpo di Manchester, casa City, al contributo in queste cinque vittorie consecutive di campionato.
IL BOSNIACO SCARTATO
Volendo, in estate la Juve avrebbe potuto prendere Dzeko, un’attaccante che sostanzialmente seguiva da cinque anni, fin dai tempi del Wolfsburg. I buoni rapporti tra City e club bianconero avrebbero scortato l’affare alla conclusione in poche settimane.
Ma alla fine la dirigenza bianconera ha optato per Mandzukic. Per l’affidabilità e il carattere appunto, che non sempre Dzeko ha avuto, anche a Manchester. Al bosniaco non manca certo il talento, e l’intuito per le giocate, forse la durezza e lo spirito da battaglia.
Cosa di cui, quest’anno, la Juve non poteva fare a meno. Da Dybala ad Alex Sandro, da Zaza a Rugani, si era deciso di ringiovanire di molto la rosa, e allora almeno un esperto navigante sarebbe servito.
MANDZUKIC
(in questa stagione 6 gol in 16 presenze. Una rete ogni 170 minuti) stagione 14/15: 43 partite, 20 gol stagione 13/14: 48 partite, 26 gol stagione 12/13: 40 partite, 22 gol
Media: un gol ogni 136 minuti
DZEKO
(in questa stagione 5 gol in 17 presenze. Una rete ogni 256 minuti) stagione 14/15: 32 partite, 6 gol stagione 13/14: 48 partite, 26 gol stagione 12/13: 45 partite, 15 gol
Media: un gol ogni 156 minuti
mandzukic 1
carvajal mandzukic 1
carvajal mandzukic
CHIELLINI E MANDZUKIC ITALIA CROAZIA
Mario Mandzukic
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