DAGOREPORT – MARINA E PIER SILVIO NON HANNO FATTO I CONTI CON IL VUOTO DI POTERE IN FAMIGLIA…
Massimo Brizzi per gazzetta.it
Un’altra tacca, un altro passo verso il titolo. Che è lì, a portata di mano. Marquez espugna pure la Thailandia e potrebbe chiudere i conti iridati già fra due settimane a Motegi dove arriverà con 77 punti di vantaggio su Dovizioso. Dopo i brividi delle qualifiche, pole di un capello (11 millesimi) su Rossi passando per la tagliola della Q1, unico a esserci mai riuscito, il leader del mondiale nella calura thailandese regola un grandissimo Dovizioso e Vinales che salgono con lui sul podio dopo un finale palpitante. La calcolatrice non fa per il ‘Marcziano’, che non è tipo da accontentarsi e quindi non si limita a controllare Dovizioso: lo attacca negli ultimi giri, lo passa con una manovra da urlo nella tornata finale e regge alla risposta del forlivese. Applausi.
DOVI LEONE — Un duello bellissimo, come se ne sono visti tanti, con DesmoDovi che nella curva finale osa 'alla Marquez', ma dopo aver trovato il varco non può non andare lungo in uscita concedendo l'abbrivio vincente a Marquez. Spettatore privilegiato del duello, Vinales, 3° con una Yamaha ritrovata anche in gara dopo la qualifica, che piazza anche Rossi in scia, 4°.
RIECCO ROSSI — Troppa la voglia di Rossi di lottare là davanti e insidiare i migliori del mondiale dopo un periodo buio e difficile. Per i primi giri Vale è una tigre: bracca Marquez, lo passa (5° giro) e si mette a fare l'andatura con un passo interessante per reggere alla distanza. Dopo due terzi di gara però deve cedere e lasciare spazio a quelli che si divideranno il podio. Però chiude vicino a lorio, in scia. Forse con dei rimpianti.
LA GARA — La doppia mescola dura è l'opzione obbligata quasi per tutti: dei primi, infatti, solo Iannone, Zarco e Miller scelgono la media all'anteriore. Pronti, via e Marquez è davanti, seguito da Rossi e Dovizioso come da identica prima fila dello schieramento. Lo spagnolo però non fa selezione, al 5° giro lo passano i due italiani a formare un terzetto seguito da Crutchlow e Vinales. Giro 11° e Dovi passa, seguito da Marquez, con Rossi in agguato e Vinales in risalita: la sensazione è quella di un globale gioco attendista per sparare tutte le cartucce rimanenti nel finale, mentre Pedrosa deraglia proprio quando aggancia il treno dei migliori.
Il primo colpo lo esplode Marquez (4 giri dal termine), ma è a salve perché nell'attacco a Dovi, alla staccata della prima curva, va lungo. Ci riprova una seconda e terza volta ma gli 'incroci' danno ragione a Dovi, con Vinales in agguato. Il forlivese inizia in testa l'ultimo giro, ma con un numero da funambolo in sorpasso - moto piegata e ruota posteriore sollevata - Marquez passa. E alla fine, in un incrocio in cui si scambiano i ruoli rispetto allo spartito già visto in Austria e Giappone l'anno scorso e in Qatar quest'anno, regge all'assalto del Dovi. Splendida chiosa di un gara che porta Marquez al primo match point iridato. In Giappone lo avrà sulla racchetta, ehm sulla manopola.
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