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Massimo Calandri per “la Repubblica”
VALENTINO ROSSI LORENZO MARQUEZ
IL soccorso Giallo è una strana banda di quattro solisti testardi, come tutti i piloti. A nessuno di loro è venuto in mente - mai - di aiutare un avversario. Ma questa volta sono disposti a fare un' eccezione. Perché in fondo Valentino se lo merita. E poi, se proprio bisogna scegliere tra lui e quell' altro, allora nessun dubbio. Marquez, Iannone, Pedrosa e Dovizioso: ognuno ha una sua storia, e dentro un misto di ambizione, amarezza, voglia di riscattare una stagione che doveva essere diversa.
Ma tutti sono d' accordo che domani il nemico da battere è Lorenzo. Che se non lo vinceranno loro, questo mondiale - e non lo vinceranno più, matematico - allora meglio lo faccia Rossi, approfittando di un piccolo, grande aiuto: una partenza brillante che tenga dietro il maiorchino per un po', oppure un duello che faccia perdere tempo e fiducia a Jorge.
Ascoltate il più giovane dei quattro, Marc Marquez: «Lorenzo in questo momento mi sembra un passo avanti rispetto a tutti. È veloce. Ma Valentino sta facendo una stagione incredibile, ha una esperienza ed una lucidità fuori dal normale. Cosa farò? Lo sapete tutti, io sono "valentiniano" fin da bambino». Ma come: gli screzi di inizio stagione, le polemiche col pesarese per quei sorpassi al limite? Acqua passata. «Sarebbe bello se vincesse il decimo titolo. Tifo per lui».
Il campione in carica non completa il pensiero, tanto lo sanno tutti: se proprio devo cedere la corona a qualcuno, meglio non sia un connazionale. Anche perché la Spagna ha già perso il titolo di Moto2 (andato matematicamente al francese Johann Zarco: il suo rivale, Tito Rabat, ha annunciato che non potrà essere al via a Motegi), e quello di Moto3 è una questione tra l' inglese Kent e l' italiano Bastianini. Ne rimane uno solo: che non vada a Lorenzo, por favor. «Cercherò subito di partire forte, di impedire a Jorge la solita fuga», promette Marc. «Perché se dopo lo costringi a duellare, è un' altra cosa».
Un concetto ribadito da Andrea Iannone. Veramente il primo obiettivo dell' abruzzese è un altro: Marquez, appunto. «Perché un italiano e uno spagnolo sono in lotta per la vittoria finale, ma altri due per il terzo posto: in fondo Marc è distante appena 12 punti». Posso farcela, sostiene il Maniaco. «Però serve stare davanti, domenica al via. Mettermi alle spalle Lorenzo. E poi, sono anche io un tifoso di Valentino».
Sul circuito giapponese la Ducati Gp15 sembra aver ritrovato l' accelerazione perduta. Lo sa bene anche Andrea Dovizioso, che qui lo scorso anno si era preso la pole. «Le due Yamaha sono ancora un poco più forti, soprattutto in frenata. Ma possiamo fare dei passi avanti nelle prossime ore. E dare fastidio». L' altro della Honda, Dani Pedrosa, dopo il bel secondo posto di Aragon ha ritrovato fiducia.
«Vincere un corpo a corpo col Maestro Valentino dà una carica diversa». Sì, però Marquez lo prende in giro: hai dato tutto solo perché te la sei vista con il migliore, lo provoca. «E allora vuol dire che qui in Giappone cercherò di vincere un secondo duello. Con Lorenzo, d' accordo?».
Valentino ringrazia. Il Soccorso Giallo, giallo come il suo colore preferito, proprio non se lo aspettava. «Sarebbe importante se quelli riuscissero a rallentarlo in partenza, a mettergli qualche dubbio. Poi, alla seconda parte della gara ci penso io»".
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