DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO…
Fabrizio Salvio per www.gazzetta.it
I Toffees segnano con Lukaku nel primo tempo e con Mirallas, Davies e Lookman nella ripresa. Con questa sconfitta il Manchester resta a 10 punti dal Chelsea di Conte, primo in classifica
Si può dire che sia notte fonda per una squadra che ha perso una partita, peraltro in trasferta, dopo averne vinte quattro delle ultime cinque in campionato? Sì, se la squadra risponde al nome di Manchester City, è allenata da quel fuoriclasse - vincente - della panchina che è Pep Guardiola, è zeppa di campioni e nonostante questo si ritrova 5a in Premier a 10 punti dal capolista Chelsea dopo aver collezionato la quinta sconfitta in campionato. Un’enormità.
E la cosa più grave è che questa situazione è figlia di una gara, quella persa clamorosamente 0-4 al Goodison Park contro l’Everton, in cui il City, a parte il consueto, imbarazzante (per l’avversario) possesso palla - marchio di fabbrica guardiolano - ha concretizzato poco. Poco ha tirato in porta, mai ha messo in condizione di tirare Aguero, punta centrale del 4-2-3-1, e ha ballato eccome in difesa, soprattutto nell’ex della gara, Stones, il difensore più pagato nella storia del calcio, 56 milioni e mezzo di euro più 4 di bonus due stagioni fa.
IL CUORE DELL’EVERTON — Di tutto ciò ha approfittato l’Everton di Ronald Koeman, capace di pompare ossigeno e sangue per tutta la partita, accorciando, mordendo e graffiando quattro volte, e sono state incisioni profonde nell’orgoglio e nella presunzione degli avversari. Lukaku nel primo tempo, a corredo di una straordinaria verticalizzazione del giovane Davies e di un cross al bacio di Mirallas; lo stesso Mirallas a inizio ripreso su tocco da trequartista dell’eterno Barry; Davies a dieci minuti dalla fine, a conclusione di una azione da lui stesso avviata con un colpo di tacco a liberarsi di due avversari e rifinita da un Barkley finalmente incisivo; il diagonale vincente di Lookman, 21 anni all’esordio in Premier: queste le perle incastonate una dopo l’altra da un Everton ridisegnato da Koeman con un 3-5-2 che ha coperto ogni zona del campo lasciando agli avversari una supremazia territoriale tanto scontata quanto sterile.
I PENSIERI DI PEP — Con questa vittoria i Toffees salgono a quota 33, in un limbo di classifica che non rispecchia i valori di una squadra che deve acquisire maggiore consapevolezza delle proprie qualità e alla quale mancano un regista e un grande centrale difensivo per puntare alla zona Champions. Ma stasera i pensieri neri sono tutti di Pep Guardiola, impietrito, quasi scoraggiato in panchina. A vederlo, sono sembrati più vicini i suoi propositi di lasciare il calcio tra non molto. Pomeriggi come questo non invogliano a ritrovare entusiasmo.
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