DAGOREPORT - MARIA ROSARIA BOCCIA COLPISCE ANCORA: L'EX AMANTE DI SANGIULIANO INFIERISCE SU "GENNY…
Uno è una leggenda, l'altro un grande giocatore. Entrambi hanno una caratteristica in comune, quella di dire le cose senza filtri, scatenando a volte polemiche a non finire. E' il caso di Maradona e Sergio Ramos. Tutto è cominciato con una battuta del Pibe de Oro, chiamato a commentare le qualità del difensore del Real Madrid: «E' bravo ma non è un fuoriclasse. Se parliamo di crack io penso a Godin, un giocatore che sa difendere, impostare e fare tanti gol. Ramos tutto questo non sa farlo». La miccia è accesa e la polemica deflagra in un istante.
La replica del ben poco diplomatico Ramos getta altra benzina sul fuoco. Siamo in mixed zone e la Spagna ha appena superato di misura l'Iran. Il centrale spagnolo si presenta davanti ai giornalisti piuttosto nervoso nonostante la vittoria di misura. Appena un cronista gli riporta le parole di Diego, lui esplode: «Maradona era un crack, lo confemo. Ma in Argentina tutti sanno che è lontano anni luce dal miglior giocatore che la storia del calcio argentino abbia mai avuto, ovvero Leo Messi». Si attendono nuovi sviluppi
MESSI, L' INCUBO DI UN ALTRO FLOP CONTRO LA CROAZIA
Alfredo Spalla per Il Messaggero
«Il suo sogno è vincere il Mondiale, è ciò che più desidera». Parola di Mamma Messi, Celia María Cuccittini. «Quando l' Argentina non vince, tutti responsabilizziamo Messi». Parola del Ct, Jorge Sampaoli. È solo la seconda gara del girone, ma la pressione mediatica costringe le persone vicino al Diez a prenderne le difese. Un atto di cortesia, soprattutto alla luce del super Cristiano Ronaldo che si sta vedendo in Russia. Messi non avrebbe bisogno di messaggi di sostegno, ma la stima nei suoi confronti è tale che sembra doveroso non farlo sprofondare nella malinconia per un rigore sbagliato. «Se vincerà, sarà un ottimo giocatore.
Ma continuerà a essere un grande anche se non dovesse farlo. In quanti non hanno vinto un Mondiale? Io non ricordo vittorie di Cruyff o Platini», ha detto l' ex laziale Hernan Crespo in un' intervista alla Bbc. Quindi niente pressioni con la Croazia, ma una gara intelligente, perché un secondo passo falso complicherebbe la situazione del gruppo D. La formazione di Dalic è prima con tre punti; seguono a uno l' Albiceleste e l' Islanda e la Nigeria a zero. Sampaoli ha già avvisato di non volersi soffocare all' ultimo: «Non vogliamo presentarci all' ultima giornata con l' inquietudine di dover cercare la qualificazione, vogliamo risolverla oggi anche per consolidarci come squadra. Sarebbe un errore mettere tutto il peso sulle sue spalle (di Messi, ndr), è un Mondiale di milioni di persone: si vince e si perde tutti insieme».
Il compagno Ivan Rakitic, in conferenza stampa, ha elogiato il campione del Barça: «Non c' è nulla che già non si sappia su Messi. Viviamo nell' epoca di Youtube, quindi di lui si sa tutto.
Per me è difficile dare consigli al mio Ct. Leo è il miglior giocatore del mondo, e fermarlo è quasi impossibile». Ma Dalic ha già tracciato la strategia: «Non abbiamo nulla da perdere. Non dobbiamo cadere nella trappola di occuparci solo di Messi». Tanta solidarietà, ma anche molte critiche verso il dieci argentino.
«Dicono che non ci tenga alla Nazionale, che gioca solo per obbligo. Ma se lo vedessero, come lo vediamo noi, soffrire e piangere tutte quelle volteLe critiche lo feriscono, ci feriscono», ha detto la madre nell' intervista all' emittente El Trece. Il punto, da anni, è sempre lo stesso: una parte di stampa e tifosi aspetta Messi al varco per potergli rinfacciare un presunto distacco dalla Seleccion. A volte, come con l' Islanda, le cose non girano e il carico sulle sue spalle diventa eccessivo. Per il riscatto di Nizhny Novgorod, Sampaoli ha preparato un 3-4-3, abbandonando la difesa a quattro. Rojo, Biglia e Di María escono dall' undici per lasciare spazio a Mercado, Acuña e Pavón. L' unico dubbio è chi fra Enzo Pérez e Meza affiancherà Mascherano a centrocampo.
3. CRISTIANO RONALDO
Sinistro, destro, calcio di punizione, rigore, colpo di testa. Cristiano Ronaldo continua a segnare in tutti i modi e a trascinare il suo Portogallo più in fondo possibile in questa Coppa del Mondo. Quattro finora i centri realizzati, il 100% di tutta la Nazionale lusitana, chiamata adesso all'ultimo sforzo della fase a gironi contro l'Iran, dove basterà un pareggio per qualificarsi e, quasi certamente, un largo successo per ambire alla prima posizione. "Sono molto felice.
È stato molto importante ottenere i tre punti perché sapevamo che se avessimo perso potevamo quasi essere eliminati - ha detto ieri l'attaccante del Real Madrid pochi minuti dopo la vittoria di misura sul Marocco, decisa da un suo colpo di testa -. Ora dobbiamo continuare il nostro percorso e cercare di passare il turno. Siamo quasi agli ottavi di finale, poi vedremo cosa ci riserverà il torneo. Ma dobbiamo pensare per partita. Abbiamo ottenuto un pareggio nel primo match, una vittoria nel secondo e adesso possiamo concentrarci sul terzo".
Quando si parla di Cristiano Ronaldo ormai, scatta inevitabile il paragone con Leo Messi che, in attesa della sfida contro la Croazia, ha iniziato malissimo il suo Mondiale, facendosi parare dal portiere islandese il rigore da tre punti nella gara inaugurale del girone contro la "Nazionale dei vichinghi". Le scintille tra i dominatori del Pallone d'oro dell'ultimo decennio stavano per scoppiare dopo la tripletta di CR7 ai danni della Spagna, quando aveva festeggiato il primo gol toccandosi la barba. Un gesto che era stato associato da alcuni al rivale argentino e al suo G.o.a.t. - Greatest of All Times -, acronimo che gli era stato affibbiato dopo il servizio con la rivista Piper che lo aveva fotografo insieme a una capra - Goat in inglese - per indicarlo metaforicamente come il più grande calciatore al mondo. In molti quindi ci avevano visto una sorta di vendetta da parte del portoghese, tesi avvalorata da una foto pubblicata dall'amico Ricardo Regufe che aveva sostituito il volto di Cristiano con quello di una capra, arredato dalla scritta G.o.a.t. a fianco.
È stato però lo stesso attaccante lusitano a svelare i veri motivi di quell'esultanza e a spegnere ogni accenno di polemica: "Sono molto contento che sia riuscito a segnare, ma la cosa importante è che la squadra abbia vinto la partita - ha spiegato CR7 -. Questo nuovo look e quel festeggiamento nasce da uno scherzo con Quaresma. Eravamo in sauna il giorno prima della partita contro la Spagna e mi stavo radendo. Ho lasciato una piccola parte di barba e gli ho detto: «Se segno domani non me la taglio più fino alla fine del Mondiale». Ho fatto gol e ho mantenuto la promessa, ora speriamo di continuare".
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