FLASH! - LA DISCESA IN CAMPO DEL PARTITO DI VANNACCI E' UNA PESSIMA NOTIZIA NON SOLO PER SALVINI,…
Valerio Clari per gazzetta.it
Aspettavate la risposta a Cristiano Ronaldo? È arrivata, ma era sbagliata. Leo Messi stecca la prima, l’Argentina non lo aiuta e non viene aiutata dal suo "sole". L’Islanda ferma entrambi e si prende un pareggio (1-1). Leo sbaglia un rigore, calcia la punizione al 95’ sulla barriera e poi calcia il pallone al fischio finale, di frustrazione. A Maradona, in tribuna, era bastato affacciarsi, a inizio gara per rubare, a lui e a tutti gli altri, le attenzioni della curva e dello stadio.
Per Messi la strada per raggiungerlo, che comporta una vittoria finale, a Mosca, parte in salita. I compagni a volte sembrano guardarlo, invece che aiutarlo, la palla gli arriva sempre lontano dalla porta. Nulla di compromesso, ma nemmeno nulla di davvero buono, sotto il sole. Il girone è complesso, l’Argentina non convince, saranno giorni duri.
ISLANDA STORICA — L’Islanda invece festeggia con il suo “Uh” ritmato il punto al debutto mondiale che è una conferma: questa è una squadra vera, che da anni sta fra le migliori 20 del mondo, che ha delle doti e le sfrutta fino in fondo. Le due linee difensive, schiacciate sulla propria trequarti, diventano tre, perché anche la stella Sigurdsson e il centravanti Finnbogasson ripiegano fino all’area. Hallfredsson chiude ogni buco, quando si può si riparte di corsa, o con un bel lancio lungo, che tanto quelli davanti li tirano giù tutti.
ARGENTINA FERMA — L’Argentina di Sampaoli è statica, il 4-2-3-1 ha il doppio fulcro centrale che va a ritmi stra-compassati. Biglia è perlomeno spaesato, se non fuori gara: quando esce il suo sostituto, Benega, fa un figurone. Meza e Salvio sulla destra non sfondano mai, Di Maria non piazza la giocata. In compenso ogni folata islandese diventa un tornado, perché la Seleccion difende con ansia e Rojo non sembra all’altezza (non era meglio Fazio?). Il subentrante Pavon nel finale almeno salta con regolarità l’uomo: Sampaoli cambierà, dopo questo pari, l’attaccante del Boca serve.
GOL E RIGORE — Le prime occasioni arrivano da calci da fermo, Messi prova ad accendersi portando palla dalla trequarti, ma fra le due linee islandesi non si passa, al massimo si gira in orizzontale. Bjarnason mette paura già al 10’, sul primo pasticcio Rojo-Caballero, il gol del vantaggio è un episodio. Di classe, ma un episodio: al 19’ Rojo prova un tiro da fuori, Aguero raccoglie palla in area, sbilancia il suo uomo e trova lo spazio per il sinistro sul primo palo. Il vantaggio non provoca l’effetto "ora è tutta discesa", anche perché dura pochissimo.
Gylfi Sigordsson non fa prigionieri sulla destra, al terzo cross Caballero anticipa Bjarnason in tuffo, ma la palla resta lì per Finbogasson, a cui certo non manca la freddezza sottoporta: 1-1. La ripresa è più povera di occasioni, quella enorme la sancisce l’arbitro, sul contatto Magnusson-Meza (palla in profondità di Messi). Leo tira a mezz’altezza, nemmeno troppo angolato, Halldorsson scrive il suo nome sul libro della storia del calco islandese, salvando il punto al debutto Mondiale. Il numero 10 argentino per un po’ pare frastornato, poi prova le sue accelerazioni e un tiro esce di pochissimo. Niente da fare, Ronaldo scappa, Maradona sembra lontano, la campagna di Russia non è mai stata una passeggiata.
2. L’ESULTANZA DI CRISTIANO RONALDO
L'esultanza di Cristiano Ronaldo. Perché CR7 ha celebrato il gol segnato contro la Spagna al Mondiale mimando una carezza alla barba che è onor del mento? Ce l'aveva forse con Davide De Gea? No, in realtà dietro quel gesto che non è passato inosservato c'è dell'altro… lo sfotto' era rivolto a Lionel Messi, il suo più grande avversario anche in Russia. Tutto fa riferimento a una fotografia molto originale che la Pulce ha scattato nei giorni scorsi posando con una capra. Sì, una capra.
In inglese si dice goat, acronimo di Greatest Of All Time che tradotto in italiano significa "il più grande di tutti i tempi". Con quell'esultanza, mimando la carezza alla barbetta, Ronaldo ha voluto lanciare un messaggio chiaro all'argentino: il più grande di tutti i tempi sono io…
La tripletta e l'urlo spaventano il Mondiale. Basta dare un'occhiata alle statistiche di CR7 durante il debutto in Coppa contro la Spagna per avere l'esatta dimensione di come il fuoriclasse del Portogallo sia in forma straordinaria. In campo c'è andato da doppio campione d'Europa in carica: da capitano dei lusitani (che in Francia trionfarono nel 2016) e da stella del Real Madrid (che a Kiev ha conquistato la terza Champions consecutiva)…
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