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VIDEO! “RIPENSERO’ PER TUTTA LA VITA A QUESTO FUORIGIOCO” – L’ARMENO MKHITARYAN NON SI DA’ PACE PER IL GOL ANNULLATO – SIMONE INZAGHI ESTASIATO DAL 17ENNE LAMINE YAMAL: “UNO COSÌ NASCE OGNI CINQUANT’ANNI”- MA THURAM LO PUNGE: “NON E’ IL PIU’ FORTE DEL MONDO” – LA POLEMICA DELL’EX MEDICO DEL REAL SUI POLSI FASCIATI DI YAMAL: “QUALSIASI MEDICO SA CHE SE SI DESIDERA UN ACCESSO VENOSO PIÙ FACILE, BISOGNA TROVARLO NELLE MANI E NEI POLSI…” – VIDEO
p.tom. per il Corriere della Sera - Estratti
Sono tornati. E ci hanno messo 30 secondi per farlo capire a tutti: Dumfries e Thuram erano mancati tantissimo all’Inter, irriconoscibile nelle ultime tre sconfitte.
Denzel, con il senso scenico che deriva dal suo nome in onore dell’attore Washington, si è preso gran parte del palco.
E l’ha ribaltato, con un assist e due gol: «Finalmente abbiamo visto la vera Inter — dice l’olandese —. Abbiamo giocato col cuore, sono orgoglioso di questa squadra. Io volevo vincere, ma il pareggio è buono: lascia tutto ancora aperto per il ritorno a San Siro martedì. La doppietta? Sono stato fortunato, dimostra che sono tornato. E sono contento. Tutto è possibile, siamo una squadra forte, ci crediamo».
Henrik Mkhitaryan è uno di quelli che vuole tornare in finale più di tutti, perché a Istanbul arrivò acciaccato e giocò solo negli ultimi minuti. Stavolta è quasi sotto choc per il gol annullato: «Quanto ci ripenserò? Per tutta la vita».
(…)
YAMAL
Paolo Tomaselli per corriere.it - Estratti
Da dove si comincia quando si parla di Lamine Yamal e delle sue notti ruggenti come quella contro l’Inter, che rievocano paragoni semidivini con Maradona e Messi e spalancano porte sul futuro?
Si può provare da due dati, uno evidente e definito e l’altro legato alla partita: il 17enne spagnolo è alto 180 centimetri, mentre i due fenomeni argentini non arrivano ai 170: le caratteristiche di passo sono diverse. Bene, ma se spostiamo l’attenzione alle grandi ali del passato anche più recente, ancora non ci siamo: contro l’Inter Lamine ha toccato 101 palloni, fra gol, traverse, cross e dribbling. La maggior parte dei registi di una grande squadra fatica ad arrivare a quella cifra: tutti lo vogliono, tutti lo cercano anche in campo. E Intanto alcuni dati fanno impressione: a 17 anni e 9 mesi Yamal ha giocato la sua centesima partita col Barça, mentre Messi a quell'età era fermo a 7. Se Lamine ha già messo insieme 33 assist, Leo non era arrivato neanche alla metà (14).
«Uno così nasce ogni cinquant’anni», sospira Simone Inzaghi, che pure con la sua Inter è uscito in piedi da Yamallandia, il parco giochi che adesso sta in cima al vecchio Montjuic (58mila posti) ma chissà cosa sarà quando sarà trasferito al nuovo Camp Nou da 100mila posti.
Meno tormentato di Messi e Maradona
La notte di Lamine Yamal è finita con Thierry Henry che in diretta dalla Cbs gli ha chiesto la maglietta («Ma facciamo uno scambio», ha risposto il ragazzino, che non sbaglia una giocata nemmeno coi media). Poco prima il campione francese gli aveva chiesto il suo segreto, ma Lamine ha alzato vagamente le spalle e ha ripetuto quello che diceva all’Europeo quando, Italia in testa, ha rivoluzionato il torneo portando la sua Spagna alla vittoria: «Mi diverto a giocare e provo piacere a far divertire la gente».
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Il dibattito se Lamine sia più forte di Messi e Maradona alla loro età impazza e come tutti i raffronti non tiene conto di quanto nel frattempo si cambiato il calcio. Lui stesso giustamente si rifiuta di fare paragoni con Messi. Lautaro alla vigilia, a precisa domanda ha detto che Messi resta irraggiungibile e non vuole rispondere. E ci mancherebbe. La sfida di Lamine adesso è quella della durata nel tempo, perché le vette di Maradona e la lunghezza della carriera di Leo sembrano inarrivabili dalla collinetta del Montjuic.
Thuram lo punge: «Non è il più forte al mondo»
Anche se Marcus Thuram ridacchiando dice che i migliori al mondo sono francesi e si chiamano Mbappé e Dembelé (che cerca la finale col suo PSg), oggi il migliore è Lamine. Ma per il ragazzo del futuro questi dibattiti sono una vecchia scuola: un dribbling dopo l’altro, si vedrà.
In Spagna, nel frattempo, scoppia una polemica non banale, dovuta ai polsi fasciati di Lamine, ma anche di Raphina e in passato di Lewandowski: «Non so cosa stia succedendo – ha detto l’ex medico del Real Madrid, Niko Mihic - ma quello che voglio dire è che qualsiasi medico sa che se si desidera un accesso venoso più facile, bisogna trovarlo nelle mani e nei polsi: non credo sia una moda, né che giochino così tanto a calciobalilla».
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