DAVVERO “I AM GIORGIA” SI È SOBBARCATA 20 ORE DI VIAGGIO PER UNA CENA A MAR-A-LAGO, QUALCHE SMORFIA…
Giampiero Mughini per Dagospia
Caro Dago, appartato come me ne sto in un angoletto di casa mia non mi era mai successo che nello spazio di 48 ore parecchi amici mi sollecitassero a dire la mia su questo fattaccio della Superlega per club di calcio ricchi e tutti i suoi annessi e connessi. Me ne sono stato zitto, perché non avevo le idee chiare. Adesso sono contento che quel progetto sia rientrato. Detto questo io temo che il bellissimo giocattolo del calcio per come noi lo conosciamo stia per andare in malora. Vengo e mi spiego.
Vedo che anche il mio amico Marco Tardelli, per chi non se lo ricordasse il più grande calciatore moderno italiano, era un avversario di quel progetto e me ha scritto sulla “Stampa”. Bene. I fatti. I fatti sono che al tempo di Tardelli, che a 19 anni era uno dei giocatori italiani più promettenti, la Juve poté accaparrarselo per la non piccola cifra di un miliardo di lire. Per un Tardelli odierno ci vorrebbero non meno di 35 milioni di euro più una decina per l’agente che lubrifica l’affare. In termini reali sono cifre dieci volte più grandi di quelle dei tempi di Tardelli.
Ebbene sono cifre che il giocattolo del calcio non può reggere alla lunga. Tanto è vero che i club più ricchi, cioè quelli che assicurano più spettacolo e dunque più gioie ai loro tifosi, hanno un monte debiti di cui è talmente evidente che non possono rientrare. E il fatto è che se vuoi continuare a primeggiare, questi debiti è più facile che li aumenti che non il contrario.
Vuoi Haaland, vuoi Mbappé? Devi avere il petrolio che sgorga fuori dal tuo giardino, altrimenti te li sogni. Già adesso il potere del danaro è totale su quel che accade sui campi di calcio. Le bellissime storie dell’Atalanta, dell’Ajax e del Leicester di Ranieri sono un’eccezione piccola piccola nel globo terracqueo del football.
Nessuna industria può reggere al ritmo ricavi/costi che è quello del football moderno. E a proposito dei conti (luminosi) dell’Atalanta, vale quello che ha scritto intelligentemente Alessandro F. Giudice sul “Foglio” di oggi. Che l’Atalanta ha venduto un ragazzo di 18 anni al Manchester United per la bellezza di 40 milioni traendone una plusvalenza immensa. Ma che questo è stato possibile solo perché la forza economica e tutto del Manchester gli permette di farli fruttare quei 40 milioni. Denaro denaro denaro. Se non è zuppa è pan bagnato, e non se ne esce. Il romanticismo dei tifosi che esultano in curva? Se ti va bene, ti ci puoi friggere le uova.
GIAMPIERO MUGHINI
Ultimi Dagoreport
FLASH! - LA DISCESA IN CAMPO DEL PARTITO DI VANNACCI E' UNA PESSIMA NOTIZIA NON SOLO PER SALVINI,…
DAGOREPORT – GIORGIA MELONI SFOGLIA LA MARGHERITA: VOLO O NON VOLO A WASHINGTON IL 20 GENNAIO…
DAGOREPORT – IL FONDO TI AFFONDA: BLACKSTONE E MACQUARIE, SOCI DI AUTOSTRADE, SONO INCAZZATI COME…
DAGOREPORT – DONALD TRUMP HA IN CANNA DUE ORDINI ESECUTIVI BOMBASTICI, CHE FIRMERÀ IL GIORNO DOPO…
DAGOREPORT - CHI L'AVREBBE MAI DETTO: MASSIMILIANO ROMEO È IL PROTAGONISTA INDISCUSSO DELLA LEGA DI…