FLASH! - FERMI TUTTI: NON E' VERO CHE LA MELONA NON CONTA NIENTE AL PUNTO DI ESSERE RELEGATA…
Daniele Sparisci per corriere.it
Il campionato di Formula 1 2020 è ufficialmente aperto. La prima mossa l’ha fatta la Red Bull annunciando il prolungamento del contratto di Max Verstappen fino al 2023. È una doppia risposta: al maxi accordo fra la Ferrari e Charles Leclerc e alle manovre della Mercedes che aveva messo nel mirino (e approcciato) il giovane olandese.
La Honda sta spendendo tanti soldi per tornare ai livelli di vertice, la stagione 2019 chiusa con tre vittorie (tutte del numero 33) confermano che la strada è quella giusta. Ma per fare il salto e vincere il Mondiale serve altro tempo: scongiurato il rischio di perdere Max (nel precedente contratto c’erano una serie di clausole a favore del pilota che lo liberavano in caso di scarsa competitività della macchina), il futuro ruota attorno a lui che a soli ventidue anni si prepara ad affrontare la sua sesta stagione in Formula 1. La quinta con la Red Bull che nel 2016 lo aveva promosso a campionato in corso dalla Toro Rosso: al primo Gp sulla monoposto di Milton Keynes (a Barcellona, quando Hamilton e Rosberg si fecero fuori al primo giro) ha ripagato la fiducia di Helmut Marko vincendo.
Adesso vuole molto di più, l’obiettivo è il Mondiale. È convinto di avere grosse chance con il cambio di regolamenti del 2021. «L’arrivo della Honda e i progressi che abbiamo fatto negli ultimi 12 mesi mi danno ancora più motivazione e la convinzione di poter vincere insieme», ha detto Verstappen. Voglio vincere con Red Bull e il nostro obiettivo è ovviamente quello di lottare per un campionato del mondo insieme».
Oltre agli argomenti tecnici a convincere Max è stato anche un super adeguamento dello stipendio, adesso il figlio di Jos viaggia ai livelli top anche sul fronte economico. L’inserimento della Mercedes è servito ad aumentare la posta, ma il no secco dell’a.d. della Ferrari Louis Camilleri a un suo possibile ingaggio in futuro ha controbilanciato la capacità contrattuale riducendo il perimetro d’azione. Del resto anche senza le pesanti accuse rivolte dall’olandese al Cavallino, lo spazio nel box rosso era inesistente. Sarebbe stata dinamite pura una coppia formata da lui e da Leclerc, protagonisti di ruvidi duelli sin dai tempi dei kart.
L’opzione Mercedes invece era solida, ma Max deve aver pensato che la fine del ciclo argentato sia vicina dopo 6 anni ininterrotti di dominio. Se si sbagli o no è da vedere, ma con il suo rinnovo si avvicina anche quello di Lewis Hamilton. Il sei volte iridato non ha molte alternative: fare la spalla di Leclerc? Suvvia. È probabile che strappi l’ennesimo ingaggio record e provi a battere i record di Schumacher (7 titoli e 91 vittorie) per poi dedicarsi a moda e cinema.
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