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UNA NAZIONALE “RINGHIO-GLIONITA” – LA NOMINA DI GENNARO GATTUSO A CT DEGLI AZZURRI NON ENTUSIASMA GLI ADDETTI AI LAVORI – L’EX CT DELL’ALBANIA GIANNI DE BIASI: “RINO HA CARATTERE MA NON E’ SOLO UNA QUESTIONE DI PERSONALITA’. PRANDELLI E BONUCCI CON LUI? TANTE PERSONE POSSONO DARE UNA MANO MA POSSONO CREARE ANCHE CONFUSIONE, CON TROPPI GALLI NELLO STESSO POLLAIO” – L’EX CT DELLA NAZIONALE, ROBERTO DONADONI: “SONO SORPRESO PER LA NOMINA DI GATTUSO. L'IMMAGINE CHE TUTTI ABBIAMO DEL CT RIMANDA A UN PROFILO UN PO' DIVERSO, AD ESEMPIO IL NOME DI RANIERI CALZAVA”
AZZURRI: DE BIASI, "GATTUSO HA CARATTERE MA NON È LA PANACEA"
(ANSA) - ROMA, 16 GIU - "Rino è una persona che ha carattere e determinazione. Lo ha dimostrato in campo e in panchina. Ma non è solo una questione di personalità. C'è da capire come si sposerà la sua filosofia con i giocatori a disposizione. Gattuso conosce l'ambiente, ma non è la panacea di tutto". Così Gianni De Biasi, tecnico di grande esperienza anche nel ruolo di ct sulle panchine delle nazionali di Albania e Azerbaigian, ospite di Radio Anch'io Sport su Rai Radio 1, su Gennaro Gattuso nuovo ct azzurro.
"Aver del tempo davanti è fondamentale, Gattuso avrà la possibilità di contattare i giocatori che possono far parte delle sue idee e questo è un passo avanti. C'è da capire con quale condizione fisica arriveranno ai prossimi due impegni, non di eccessiva difficoltà. Però sarà importante che Rino parta subito e cerchi concretezza, capendo che fare il selezionatore è tutt' altra cosa rispetto al ruolo di allenatore. Sono due mestieri diversi: vedi i giocatori una volta ogni tanto ma devi comunque farli sentire importanti e coccolati e al tempo stesso responsabilizzandoli", aggiunge.
Con Gattuso, potrebbero arrivare anche Prandelli e Bonucci: "La prima domanda che mi faccio è "ma a Rino andranno bene tutte queste persone intorno?". L'importante è che non siano persone di contorno solo per infiocchettare il regalo. Tante persone possono dare una mano ma possono creare anche confusione, con troppi galli nello stesso pollaio".
De Biasi è stato mai contattato da Gravina? "Sinceramente non sono mai stato contattato dalla Federcalcio. Se la Federazione mi contattasse sarei molto disponibile a dare dei consigli, vista che ho nove anni di esperienza come nazionale". Infine una domanda sul Brescia? "Spero che non sparisca dal calcio, come qualcuno probabilmente ha cercato di fare".
AZZURRI: DONADONI, "SCELTA GATTUSO SORPRENDE MA SONO CONTENTO"
(ANSA) - ROMA, 16 GIU - "Sono contento per Gattuso. Essere ct della Nazionale è una cosa importante e grande per chiunque. Rino non ha magari una grandissima esperienza in questi termini, però è una persona collaudata. Conosciamo il temperamento, quello che fa un po' riflettere è come sia stato gestito l'ultimo periodo. Spalletti ancora in panchina senza la sconfitta in Norvegia? Dire così è un po' riduttivo e brutto. Vuol dire che si è legati solo al risultato. Programmare è una cosa diversa, mi hanno lasciato perplesso le modalità e le tempistiche".
Così Roberto Donadoni, ex ct della Nazionale, ospite di Radio Anch'io Sport su Radio 1, su Gennaro Gattuso nuovo commissario tecnico azzurro. Sorpresa Gattuso ct? "Per certi versi sì. L'immagine che tutti abbiamo del ct rimanda a un profilo un po' diverso, ad esempio il nome di Ranieri calzava in un certo modo. Bisogna recuperare il terreno perduto, perché gli altri continuano a crescere e noi rimaniamo indietro. Il passato non garantisce nulla, solo il presente può regalarci un futuro migliore".
I giovani? "E' un aspetto importante ma deve partire dai club. Devono dare la possibilità ai giovani di crescere. Ora si parla di Yamal, ma 3-4 anni fa non era certamente questo. Però a 17 anni si ritrova ad aver fatto più di 100 partite col Barcellona. Bisogna avere questo spirito. Poi è ovvio che non è facile trovare giocatori come Yamal, ma in Italia ce ne sono di giovani interessanti. Bisogna avere coraggio, forza e volontà di sopportare questo tipo di scelte".
Tra i giovani dell'Under 21 c'è qualcuno che possa fare il salto? "Penso proprio di sì. Ricordo anche ai miei tempi quando Vicini era ct dell'Under 21, poi è salito in nazionale maggiore e tanti sono passati in Nazionale A: Vialli, Mancini, Zenga, Ferri, io e tanti altri. Questo deve tornare ad essere il leitmotiv. Se non si lavora così, diventa complicato".
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