DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER…
Estratto da fanpage.it
Iliass Aouani è un mezzofondista e maratoneta italiano che domenica scorsa, a Barcellona, ha stabilito il nuovo primato nazionale di maratona con il tempo di 2h07'16" e battuto il precedente record che apparteneva a Eyob Faniel, detentore dal 2020 in 2h07'19". Il nome e le sue origini (è nato a Fquih Ben Salah, in Marocco) hanno scatenato i commenti razzisti più beceri a parte di chi non lo considera italiano e lo definisce "comprato".
Aouani è nato in Marocco ma da giovanissimo s'è trasferito in Italia di cui è divenuto cittadino a tutti gli effetti. Qui ha iniziato il percorso che nell'Atletica lo ha portato nel 2021 a conquistare l'oro tricolore nel cross lungo (10 km), nei 10000 m piani, nei 10 km su strada e nella mezza maratona e nel 2022 nella corsa campestre agli assoluti. Eppure a qualcuno non basta, lo testimoniano i messaggi offensivi ricevuti sui social e pubblicati a corredo di un post nel quale ha distrutto i razzisti con la forza delle parole e di concetti d'amore e integrazione.
"Ma dove lo vedere che è italiano? Ci state a prendere per il c**o?". "Anche questo comprato ma non è possibile". "Lo abbiamo rubato alla federazione marocchina o è nato o almeno cresciuto in Italia". Sono alcune delle frasi più becere che Aouani s'è visto arrivare. Qualcuno s'è spinto anche oltre: "Ma non è italiano!". "Sono entrambi africani, altro che record italiano", ha aggiunto un altro facendo riferimento alle origini eritree di Eyob Faniel.
Aouani ha risposto dando la migliore lezione possibile esponendo una riflessione che mette a tacere ogni cosa. Lo fa censurando la mediocrità e l'ignoranza di pochi rispetto alla maggioranza delle persone di un Paese come l'Italia che lo ha accolto quand'era ancora un bambino di un paio di anni
L’Italia è un bellissimo paese di gente di gran cuore – si legge nell'incipit -. 26 anni (oggi ne ha quasi 28, ndr) fa questa terra mi accolse e mi crebbe come fossi suo figlio e diede a me e alla mia famiglia opportunità di cui saremo sempre grati. Non amo chi approfitta dell’albero che, cadendo, fa più rumore della foresta che cresce per lanciare propagande che rappresentano l’Italia come un paese razzista. È ingiusto nei confronti dei veri italiani, che rappresentano il 99% della popolazione.
(...)
La mia non è una reazione di rabbia, ma di semplice pena, perché questi commenti sono un’indicazione di una mentalità limitata e una vita mediocre, persone che probabilmente non hanno mai fatto sacrifici nella vita e che di conseguenza sono incapaci di riconoscere e rispettare i sacrifici altrui.
La mia missione è quella di lasciare un impatto attraverso lo sport, insegnare che la diversità è una ricchezza e senza di essa non avremmo celebrato le ultime medaglie d’oro olimpiche, insegnare che una persona va giudicata dallo spessore del suo pensiero e comportamento e non dalla provenienza del suo nome o dalla quantità di melanina nella pelle.Sii come un albero. Quando viene colpito da pietre, esso risponde dando i suoi migliori frutti.
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