baharlia atleti israeliani

NUDI, CRUDI, E KOSHER - IL FOTOGRAFO GABRIEL BAHARLIA SI ISPIRA AL ''BODY ISSUE'' AMERICANO E IMMORTALA GLI ATLETI ISRAELIANI CON LE CHIAPPE AL VENTO: ''NON È STATO FACILE, È UN PAESE PICCOLO E CI SONO MOLTE PERSONE PURITANE. MA UNA VOLTA CHE I PIÙ FAMOSI HANNO ACCETTATO, GLI ALTRI LI HANNO SEGUITI''

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Foto di Gabriel Baharlia da https://www.facebook.com/gabriel.baharlia

 

shahar  zubari  windsurfer   foto di gabriel baharliashahar zubari windsurfer foto di gabriel baharlia

Elisabetta Rosaspina per www.corriere.it

 

L’idea viene dall’America, il tocco appare quello della scuola di Helmut Newton, il risultato in Italia sarebbe forse un calendario Pirelli: ogni mese, il corpo perfetto di un atleta, uomo o donna, scolpito e magari oliato come quello dei semidei dell’antica Olimpia. Ma ci vuole fegato in Israele per realizzare un progetto così: una carrellata di quattordici fra i campioni sportivi nazionali fotografati senza altro abbigliamento che un paio di scarpe da ginnastica o i loro guanti da portiere. Un po’ meno dell’essenziale, in uno stato dove pudicizia e morale religiosa hanno il loro peso.

 

inbal pezaro  paralympic swimmer  foto di gabriel baharliainbal pezaro paralympic swimmer foto di gabriel baharlia

«Non è stato facile — ammette l’autore delle immagini, l’israeliano Gabriel Baharlia, che è stato davvero allievo di Helmut Newton, un mese all’anno ogni estate, per due anni —. Israele è un Paese piccolo, tutti si conoscono e gli atleti avevano molta paura di esporsi. Sulle prime erano diffidenti. Però, dopo che hanno accettato i primi, molto famosi, gli altri si sono lasciati convincere più facilmente. Vorrei andare avanti e realizzare una mostra. A Tel Aviv non avrei problemi, ma in altre città israeliane, un po’ più puritane, certamente sì».

guy barnea   swimmer  foto di gabriel baharliaguy barnea swimmer foto di gabriel baharlia

 

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Intanto, una selezione delle foto è stata pubblicata dal diffuso quotidiano Yedioth Ahronoth e ripresa dal concorrente Haaretz, come una «prima» assoluta in Israele. Non negli Stati Uniti, dove ogni anno, dal 2009 la rivista sportiva ESPN produce un numero speciale, «The Body Issue», dedicato ai più bei esemplari umani modellati dallo sport agonistico.