PANCHINARIE: MILAN E ALLEGRI SEMPRE PIÙ LONTANI (E LA ROMA METTE FRETTA AL TECNICO) – IL REAL MOLLA ANCELOTTI E VA SU HEYNCKES….

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1- BERLUSCONI PORTE CHIUSE AD ALLEGRI

Giulio Cardone per "la Repubblica"

Il vertice di Arcore tra Berlusconi, Galliani e Allegri è saltato, alla Roma si abbracciano come dopo un gol di Totti. A Trigoria sono convinti che oggi il tecnico si dimetterà e così il club giallorosso potrà annunciare il successore di Andreazzoli già domani. Definiti con il legale di Allegri i dettagli del contratto da 7 milioni netti in due anni, premi inclusi.

Il ds Sabatini da ieri è a Milano, stamattina incontrerà l'allenatore per offrirgli garanzie sul mercato, rassicurarlo sul progetto, confermargli che potrà portare con sé il preparatore atletico Folletti e il collaboratore tecnico Landucci (resta in dubbio il vice Tassotti).

E spera, Sabatini, che Allegri firmi questo benedetto contratto. Ma la certezza non ce l'ha neanche lui, il tormentato ds. Perché Allegri la riserva non l'ha ancora sciolta. Al Milan invece urlano che al rinvio del vertice (a lunedì) non vanno date interpretazioni negative, insomma Berlusconi non si sarebbe rifiutato di incontrare il tecnico. Parlano di "questioni logistiche": l'ex premier resterà in Sardegna fino a domenica e Galliani domani sarà a Tbilisi per l'addio al calcio di Kaladze.

Nell'occasione, l'ad non incontrerà Seedorf, futuro allenatore del Milan, perché l'olandese non è nella lista degli invitati. Né Allegri può andare lui a Villa Certosa, perché Berlusconi - stressato e cupo per l'esito delle amministrative - non ha alcuna voglia di occuparsi di cose milaniste. A quelle pensa Galliani, che spera ancora nel colpo di scena, e cioè che Allegri rispetti il contratto con il Milan fino al 2014. Per poi iniziare un nuovo ciclo con Prandelli.

D'altronde il tecnico toscano, di cui tutto il mondo conosce priorità (restare in rossonero) e perplessità (sulla Roma), non gli ha ancora chiesto di lasciarlo libero. Potrebbe farlo oggi, come risulta al club giallorosso, ma il condizionale è d'obbligo. Il dg Baldini vorrebbe chiudere subito, almeno entro la settimana. Ieri era a Livorno, Allegri, con il figlio e gli amici del quartiere Coteto: in mattinata raggiungerà Milano. Sono ore decisive per il suo futuro.

L'alternativa principale al Milan, per lui, era il Psg. Gli sarebbe piaciuto lavorare di nuovo con Ibra. Ma a Parigi il progetto è diverso: Leonardo in panchina con Makelele a dirigere gli allenamenti, per poi l'anno prossimo affidarsi a Wenger (il contratto del francese con l'Arsenal scade proprio nel 2014). E oggi dovrebbe finalmente liberarsi Ancelotti per abbracciare il Real.

Tornando ad Allegri, i dubbi sulla Roma restano, lo assicurano al Milan e quelli che lo conoscono bene. Baldini - ieri a Londra ha ceduto Stekelenburg al Fulham per 4,5 milioni - e Sabatini lo pressano, non pensano a un'alternativa, lui è tormentato. Galliani aspetta, non ha fretta, non si rassegna a perderlo. Sarebbe un problema anche perdere Simone Folletti, preparatore atletico molto stimato a Milanello: lo staff funziona, ristrutturare tutto è un rischio che preoccupa.

Soprattutto, Galliani non si rassegna a Seedorf. Attende gli sviluppi anche l'olandese, che nella notte ha giocato con il suo Botafogo contro il Santos. Berlusconi per lui avrebbe pronto un biennale, probabile che il contatto decisivo avvenga dopo il 9 giugno: quel giorno, Seedorf giocherà l'ultima partita, contro il Ponte Preta, prima della pausa del campionato brasiliano. È in pausa anche il mercato del Milan, la partita a scacchi tra Allegri e Berlusconi ha bloccato tutto.

È in arrivo un'offerta del Monaco: 12 milioni per Boateng; i rossoneri ne chiedono 15, insomma affare possibile. E Ambrosini valuta la proposta del West Ham. A Coverciano, intanto, gli azzurri del Milan tifano Allegri. A partire da Balotelli. Se il tecnico se ne va, a Mario potrebbe venire il mal di pancia..


2- MERCATO. IL REAL VIRA SU HEYNCKES? PEREZ: "MAI FATTO OFFERTE PER ANCELOTTI"

Da "gazzetta.it"


Virata Real. Panchina sicura ad Ancelotti? Macchè. Barra a dritta verso Heynckes, ordina il comandante Florentino Perez. Non è (ancora) un contrordine per mollare Carlo, ma forse qualcosa del genere. Il Psg è inflessibile nella tutela dei suoi diritti e del suo orgoglio e il Real Madrid non è un'entità che possa permettersi di stare alla berlina di nessuno, né però di scontrarsi con una potenza come il club di Al Khelaifi.

ORGOGLIO REAL - Perez perciò è incamminato verso il piano B che presenta due grandi vantaggi: Heynckes è libero e vincente. Il tecnico tedesco può prendere la via, a lui gradita, di Madrid senza che il club si sveni per liberare un altro allenatore dopo i 4 milioni versati nel 2009 al Villareal per Pellegrini e i 18 all'Inter per Mourinho. E non può esservi nessuno che storca la bocca per l'arrivo del vincitore della Champions che ha rifilato un umiliante 7-0 nel doppio match al Barcellona.

REALTÀ O PRETATTICA? - "Ancelotti non può dire di avere ricevuto un'offerta dal Real Madrid perché non è così". Perez a Cadena Cope smonta l'ipotesi Ancelotti. "Volevo prendere Carlo nel 2005 e poi nel 2009, ora ci hanno detto che il suo contratto con il Psg scadeva quest'anno e invece non è così. Ci sono altri allenatori oltre ad Ancelotti".

PROVA DI FORZA PSG - Di contro Al Khelaifi vuole mostrare nel braccio di ferro che il suo Psg è ormai una grande del calcio e questa è l'occasione più ghiotta per farlo: non ha accettato di negoziare, non ha accettato il suggerimento di Ancelotti di includere nell'operazione uno scambio di giocatori. Potrebbe forse solo accettare che Perez paghi gli 8 milioni di clausola per liberare Ancelotti. Il Real dovrebbe piegarsi e pagare. Un doppio scotto. Meglio il vincitore della Champions per puntare alla Decima.

 

 

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