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QUALE E’ IL MODO MIGLIORE PER CONVINCERE GLI ITALIANI A STARE IN CASA? SUPERMULTE FINO A 3 MILA EURO E CONFISCA DI AUTO E MOTO - LA DECISIONE È STATA PRESA NON SOLTANTO PERCHÉ CONTINUA A ESSERCI TROPPA GENTE IN GIRO, MA ANCHE PERCHÉ, DA PIÙ PARTI, IL GOVERNO È STATO SOLLECITATO A INTERVENIRE IN MANIERA ENERGICA. IL CAPO DELLA POLIZIA FRANCO GABRIELLI, AVEVA SOLLECITATO PENE PIÙ SEVERE. E LO STESSO HA FATTO IL PROCURATORE CAPO DI LODI…
C.Man. per “il Messaggero”
controlli al tempo del coronavirus
È stato fissato per le 14 di oggi il Consiglio dei ministri nel quale verrà deciso in che modo inasprire le pene per tutti coloro che violano le norme imposte dal decreto del presidente del Consiglio. La decisione è stata presa non soltanto perché continua a esserci troppa gente in giro, ma anche perché, da più parti, il governo è stato sollecitato a intervenire in maniera energica.
Quale il modo migliore per convincere gli italiani a stare a casa? Certamente cominciando con il bloccargli l'auto, ovvero con il fermo amministrativo o la confisca del mezzo sul quale sta viaggiando, ma anche con multe molto salate da pagare, da un minimo di 500 euro a un massimo di 3000.
controlli al tempo del coronavirus
Già in diverse regioni d'Italia il disubbidiente si è visto contestare il pagamento di una bella cifra: a cominciare dalla Lombardia, dove un'ordinanza del governatore prevede fino a 5000 euro di multa per chi non rispetti le distanze di sicurezza tra una persona e l'altra, o stia per strada senza giustificazione.
LA VIA GIUDIZIARIA
E poi ci sono le procure, quella di Parma e di Lodi, che stanno offrendo la loro interpretazione giuridica riguardo alle violazioni previste dal dpcm.
controlli in stazione a milano 2
Quindi, il Consiglio dei ministri potrebbe decidere di intervenire con un nuovo decreto. Le possibilità sono due: una rilettura dell'articolo 650 del codice penale (Inottemperanza di un provvedimento dell'autorità) nella parte dove prevede un'ammenda di poco più di 200 euro. Oppure un decreto che stabilisce per il periodo dell'emergenza, nuove contestazioni che possono andare dalla multa alla confisca o al fermo amministrativo del mezzo di trasporto. Anche perché senza un intervento di questo genere, difficilmente chi ha violato le regole, si ritroverà sotto processo e condannato.
Lo aveva spiegato nei giorni scorsi anche il capo della polizia Franco Gabrielli, il quale aveva sollecitato pene più severe. E lo stesso ha fatto il procuratore capo di Lodi, Domenico Chiaro, che ha valutato di ipotizzare la violazione del testo unico delle leggi sanitarie del 1934 che prevedono la pena detentiva o il sequestro preventivo dei veicoli.
Il Cdm di oggi vedrà impegnati, soprattutto, Viminale e ministero della Giustizia, e troverà l'appoggio anche delle forze di maggioranza.
controlli delle forze dell'ordine 1
Mentre la procura di Parma si è già mossa riguardo alla possibilità di far sequestrare l'auto come misura aggiuntiva rispetto alla denuncia penale per inosservanza a ordini delle autorità. Il procuratore capo Alfonso D'Avino ha firmato una direttiva il 16 marzo scorso con la quale interpreta le nuove norme. Ha anche inviato una circolare alle forze dell'ordine stabilendo che venga disposto il sequestro preventivo del veicolo per chi è in strada fuori dal suo Comune senza «comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero spostamenti per motivi di salute».
REATO
Il sequestro poggia sull'idea giurisprudenziale avallata dalla Cassazione, secondo cui la misura del sequestro preventivo è atto ad evitare che un reato possa ripetersi, e nel caso in questione l'autoveicolo è necessario per compiere il reato di spostarsi al di fuori del proprio comune. La procura dispone anche che il veicolo sequestrato non venga affidato a un deposito incaricato, bensì in custodia allo stesso conducente.
Che ovviamente non potrà utilizzarlo: in caso di controllo e di accertata mancanza del veicolo, scatterebbe una denuncia per sottrazione di cose sottoposte a sequestro (reclusione da sei mesi a tre anni e multa da 51 a 516 euro, che diventano reclusione da tre mesi a due anni e multa da 30 a 309 euro se il reato è commesso dal proprietario).
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