DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Estratto dell’articolo di Valerio Cappelli per “il Corriere della Sera”
Suo padre è stato un mistero anche per lui. Suo padre si chiamava Ennio Morricone. Marco, classe 1957, è il primogenito che dagli Anni 80 si è preso cura di lui, lo accompagnava dappertutto. Gli altri figli sono Alessandra, dermatologa e nefrologa, Andrea, direttore d’orchestra, e Giovanni, regista. […]
Era presente a casa?
«Fisicamente sì, perché componeva, era concentrato sul lavoro. Io potevo fare tutto il casino che volevo, purché non ascoltassi dischi. Siamo cresciuti in assenza di musica (compresa la sua). Che era nella sua testa. E non voleva farsi influenzare».
Era un uomo ordinato?
«Era meticoloso. Si ritrovava nel suo disordine. In ogni angolo della casa aveva un taccuino con la penna per fermare una possibile idea. Gli intoccabili lo scrisse in bagno di notte, Sacco e Vanzetti sulla spiaggia al mare, Sostiene Pereira sulla scia di un corteo che manifestava sotto casa. Era terribilmente curioso».
Vi portava, a voi figli, al cinema, o sui set?
«Mai. Lui ci andava una volta l’anno, si vedeva tre film di seguito e stop. Quanto ai set, lo raggiunsi a Cinecittà per C’era una volta in America , ricordo Robert De Niro che dopo il ciak, truccato da vecchio, in pausa, mangiava tutto curvo, continuava a fingersi vecchio. Quel film lo girarono con la musica di papà sotto, il tema di Deborah e gli altri». […]
ennio morricone e clint eastwood
Lo scandalo all’Oscar che gli fu negato per Mission?
«Vinse Round Midnight che, contro il regolamento, non aveva tutta musica originale. Papà ci disse che non gli importava: in realtà gli importava eccome, era uno dei suoi tanti conflitti interiori. Il primo dei due Oscar, quello alla carriera, fu un risarcimento».
La storia dell’auto necrologio fece il giro del mondo.
«Ce lo consegnò il giorno prima di morire. Fu una cosa terrificante, in tre parole, ho fatto tutto, c’era la sensazione che volesse dirci: lasciatemi in pace, voglio andare via. Ho fatto tutto, nel lavoro e nella vita. Reagii, ma cosa stai dicendo? Papà rimase impassibile.
Eravamo in ospedale, io, mio fratello Giovanni e mamma. La vita che loro due hanno fatto insieme è stata meravigliosa, lui le ha dedicato gli Oscar e la sua unica Messa. Dopo la sua morte mamma ci ha detto: d’ora in poi consideratemi come una vedova siciliana. Non voglio più apparire. L’arrivo al Campus Bio-Medico fu incredibile».
IL NECROLOGIO DI ENNIO MORRICONE SCRITTO DA ENNIO MORRICONE
Può raccontarlo?
«Come ogni domenica, era a pranzo da me. Nel pomeriggio mi chiamò mamma: corri, papà è caduto. Si lamentava del dolore. Arrivò l’ambulanza ma davanti a casa cadde un enorme ramo di un pino che ci divise a metà, davanti c’eravamo io e papà, dietro mamma e mia moglie Monica. Fu come un presagio. Non potevo nemmeno aprire il garage, il figlio di Walter Chiari, nostro vicino, mi prestò l’auto». […]
Era tifoso della Roma.
«E nel nostro palazzo abitava Spalletti, che all’epoca l’allenava. Era un periodo di tensione tra lui e la società. Papà andò a bussargli alla porta, gli disse che doveva restare, che solo con lui la squadra poteva vincere. Ma lui se ne andò». […]
Come nacque il rapporto con Tornatore?
«Io lo chiamo il mio fratello illegittimo. Nuovo Cinema Paradiso non voleva farlo, gli chiese: ma lei vuole musica folcloristica siciliana? Rispose no. E papà, allora, accettò». […]
ENNIO MORRICONEennio morricone quentin tarantinoENNIO MORRICONE CON IL FIGLIO MARCOennio morricone con la moglie maria travia foto di bacco
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