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Secondo i rapporti dell’ABC, sono state ritirate le accuse contro l'artista Paul Yore di aver utilizzato pornografia infantile per un'installazione. Intitolati “Everything is Fucked”, i suoi lavori andarono in mostra lo scorso anno presso il Linden Centre for Contemporary Arts a Melbourne.
Il giudice Amanda Chambers ha stabilito che le immagini raffiguranti ragazzi minorenni non rientrano nell’accusa di pornografia infantile: "Le immagini sono state create artificialmente, incollando le facce dei ragazzi su corpi adulti."
“Everything is Fucked” appare come parte di "Like Mike Now What ??", un’esibizione collettiva che rendeva omaggio a Mike Brown, l'artista australiano condannato per oscenità nel 1966. L’installazione di Yore, che includeva collages, giocattoli erotici e oggetti pescati a caso, presentava alcune immagini di teste di bambini incollate su corpi di adulti con il pene all’aria e numerose fotografie della baby star Justin Bieber.
Subito dopo l’inaugurazione della mostra, nel maggio 2013, la polizia di Melbourne ha fatto irruzione al Linden Centre for Contemporary Arts e ha confiscato i pezzi dell’installazione di Yore. Successivamente la mostra è stata chiusa, mentre l’artista è stato accusato di produzione e possesso di pornografia infantile. Lui si è dichiarato non colpevole.
Yore ha dovuto spiegare che il suo pezzo era deliberatamente provocatorio. Il suo scopo era quello di sottolineare con sarcasmo l’idea di spettacolo e di eccesso nella nostra società. "Volevo parlare della tendenza fallocentrica della nostra cultura, soprattutto in relazione al mondo naturale, il modo in cui la nostra civiltà ha un rapporto distruttivo con il mondo naturale", ha commentato l’artista.
Nel mese di agosto 2014, dopo più udienze, il giudice Chambers ha finalmente riconosciuto che la mostra presso il Linden Centre era nient’altro che arte: "Il lavoro di Paul Yore ha una natura conflittuale e provocatoria, ed è volutamente così."
Secondo un rapporto del The Guardian, l'Australia si sta creando una reputazione di radicale censuratrice. Riuscirà questa sentenza a rassicurare la comunità artistica del paese?
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