"CHIESI A DELL'UTRI SE FOSSE PREOCCUPATO PER IL PROCESSO?' MI RISPOSE: 'HO UN CERTO TIMORE E NON……
Francesco Bonami per la Stampa
«Che non si muore per amore è una gran bella verità» cantava Lucio Battisti . Ma non per tutti è così. Robert Indiana l' artista che nel 1964 inventò la sua opera LOVE è morto ieri a 89 anni nel Maine dove si era auto esiliato proprio per sfuggire alla New York dell' arte che gli chiedeva solo AMORE.
Anche se il suo LOVE gli ha garantito l' immortalità, si può dire che sia morto, artisticamente, proprio dal 1964 quando il Moma di New York gli chiese di disegnare una cartolina di auguri natalizi con il suo logo.
Il LOVE di Indiana è quasi celebre e riconoscibile come quelli della Coca Cola o di Mc Donald' s.
LOVE è la Mona Lisa della Pop Art: tutti la riconoscono ma molti meno sanno chi l' ha fatta. Robert Indiana avrebbe potuto essere felice del successo. Invece è stata per lui una tragedia travestita da fortuna: non era un pubblicitario, gente che su un' idea costruisce una carriera e tira i remi in barca. Era un vero artista con tantissime altre idee, offuscate da LOVE. Usato, abusato, copiato, rubato LOVE è una di quelle immagini che non hanno più bisogno d' autore, essendo diventata proprietà di tutti.
Se lo avesse saputo in anticipo Robert Indiana forse sarebbe rimasto alla sua prima idea , arrivatagli alla fine della relazione con il pittore Ellsworth Kelly. Sempre quattro lettere, altrettanto efficaci, ma che certo non sarebbero mai diventate così popolari: FUCK.
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