DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER…
Marta Serafini per il Corriere della Sera
«Una cultura lavorativa dominata da maschi, permeata da una condotta degradante, sessualmente molesta, discriminatoria nei confronti delle donne». Non finiscono i guai per Uber, la applicazione di servizio auto con conducente, già da tempo nella bufera per le molestie alle donne. Lunedì scorso l' informatica Ingrid Avendaño, dipendente di Uber tra il 2014 e il 2017, ha fatto causa al suo ex datore di lavoro.
Nella denuncia la donna descrive colleghi che avrebbero condiviso inviti espliciti sui sistemi di messaggistica, e in generale commenti inappropriati, molestie fisiche, e pure email inopportune della stessa dirigenza dell' epoca. A causa delle sue lamentele - sostiene la denuncia - alla Avendaño sarebbero state negate promozioni e aumenti, mentre sarebbero state volutamente abbassate le valutazioni delle sue performance lavorative e intensificati i suoi ritmi di lavoro. Tutto ciò avrebbe portato infine a problemi di salute e alle sue dimissioni.
Non è certo la prima volta che Uber si ritrova accusata di discriminazioni di genere. E fu proprio la denuncia di un' altra ex dipendente, Susan Fowler, nel 2017 a portare alle dimissioni dell' amministratore delegato Travis Kalanick e a un processo di revisione interna. Avendaño e Fowler hanno lavorato per lo stesso dipartimento - fa notare il sito statunitense Recode - ed entrambe hanno raccontato di aver più volte tentato di risolvere la questione parlando con le risorse umane, senza però ottenere alcun risultato.
Questa nuova tegola arriva in un momento particolare per la società. Proprio settimana scorsa, su pressione della Fowler, i manager hanno acconsentito ad abolire l' obbligo di arbitrato per le cause dei propri dipendenti. Come la maggior parte delle aziende statunitensi, Uber impone ai dipendenti di rinunciare al ricorso pubblico in tribunale in caso di controversie sul lavoro, riuscendo così ad insabbiare molestie e scandali. «Uber si sta muovendo in una nuova direzione. Oltre alle nuove policy per l' arbitrato stiamo implementando un nuovo approccio per l' equità salariale», ha dichiarato un portavoce.
Buone intenzioni a parte, resta il fatto che nonostante gli scandali e le dimissioni di un amministratore delegato, Uber non sia ancora riuscita a togliersi di dosso l' etichetta di società pericolosa per le donne. Secondo una recente inchiesta della Cnn, sarebbero un centinaio gli autisti dell' applicazione negli Stati Uniti che sono stati accusati di molestie o violenze sessuali negli ultimi quattro anni.
Ultimi Dagoreport
DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE…
DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL…
DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI…
VIDEO-FLASH! - L’ARRIVO DI CECILIA SALA NELLA SUA CASA A ROMA. IN AUTO INSIEME AL COMPAGNO, DANIELE…
LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO-…