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“SARÀ FERRARA, CON CUI È DA POCO TORNATO A LAVORARE, A VISIONARE IL SUO PROGRAMMA ANTIDOPING?” – LA RISPOSTA SECCA SECCA DI JANNIK SINNER ALLA DOMANDA MALIZIOSA SUL RITORNO DEL PREPARATORE DEL CASO CLOSTEBOL: "E' STATO DETTO TUTTO NEL COMUNICATO" – IL NUMERO 1 DEL MONDO, A NEW YORK DOVE STANNO PER INIZIARE GLI US OPEN, È TORNATO SUL RITIRO DALLA FINALE DI CINCINNATI: “HO AVUTO UN VIRUS CHE HA COLPITO ANCHE ALTRI GIOCATORI. NIENTE DI GRAVE, HO RECUPERATO. TRA UN PAIO DI GIORNI SARÒ AL CENTO PER CENTO”
Ancora una volta, e forse con un pizzico di malizia, a Jannik Sinner in conferenza a New York viene posta una domanda sul doping e il caso Clostebol. In particolare, al campione azzurro è stato chiesto se sarà Ferrara, con cui è da poco tornato a lavorare, a visionare il suo programma antidoping. Sinner ha incassato, persino accennato un sorriso perché ha perfettamente capito dove la domanda voleva arrivare, e ha tagliato corto. Fermo. Elegante. Sicuro.
Ecco le sue parole: "È un discorso interno al team e lo abbiamo sotto controllo. Sul ritorno di Umberto è stato detto tutto nel comunicato stampa, noi adesso pensiamo a lavorare". Fine. Per Sinner la vicenda doping è un capitolo chiuso, adesso la sua priorità è solo il recupero fisico dopo il virus che lo ha debilitato in finale a Cincinnati.
SINNER: “A CINCINNATI UN VIRUS CHE HA COLPITO ANCHE ALTRI GIOCATORI"
Massimo Calandri per repubblica.it - Estratti
Non mi sento ancora al cento per cento, ma conto di arrivarci tra un paio di giorni. Quindi, per l’inizio del torneo non dovrebbero esserci problemi. Mi sono ripreso quasi del tutto». Jannik ha ritrovato il sorriso. Si è lasciato alle spalle Cincinnati e quel pomeriggio da cani. «Era un virus che hanno avuto anche altri giocatori. Poi ho solo dormito, e recuperato. Niente di grave». Guarda solo all’esordio — quanto in Italia saranno le 5 del pomeriggio — col ceco Kopriva. E minimizza il black-out dell’ultima finale con Alcaraz, quel crollo che — insiste — non è stato altro che fisico. «Sono felice di essere qui», taglia corto.
È il campione uscente: ma sono vent’anni che un tennista non riesce a vincere per due volte consecutive gli Us Open. «È un torneo molto difficile da affrontare», spiega. «e anche l’ultimo grande trofeo della stagione, tante cose possono cambiare». Sul cemento dell’Ohio aveva sempre giocato sotto il sole. In questo primo turno, a New York, saranno le 11 del mattino: «Qui cambia molto, se giochi di giorno o di notte. Ci sono tanti piccoli dettagli che rendono questo Slam diverso. Dormiamo in città, e ci vuole un’ora per arrivare al torneo. Sono cose minime. Ma se non le gestisci bene, diventa complicato giocare il miglior tennis possibile».
Il duello tra Sinner e Alcaraz
jannik sinner finale cincinnati
Gli americani, per definire la superiorità dell’azzurro e dello spagnolo rispetto agli altri, dicono: “Sincaraz”. È come giocassero un altro sport. «Al momento, io e Carlos ci stiamo dividendo i grandi trofei, ma ci sono tanti giocatori fortissimi là fuori, e il percorso fino alla finale è davvero difficile. Se non continuiamo a migliorare, ci raggiungeranno».
Tutti scommettono che la finale sarà ancora con Carlos. «Avere una rivalità è positivo per lo sport, ma anche dal punto di vista personale: a volte, quando sei stanco in allenamento, provi a simulare certe situazioni, perché potrebbero verificarsi in partita. Siamo due giocatori molto diversi.
jannik sinner finale cincinnati
Lui è così veloce: con altri avversari, certi punti finirebbero prima, ma Alcaraz riesce a raggiungere alcune palle impossibili e legge il gioco in modo diverso.. E poi ormai ci conosciamo alla perfezione. La nostra è sempre una partita molto tattica. Carlos prepara i match in modo diverso da come faceva prima. Anche noi».
jannik sinner torta per il compleanno
JANNIK SINNER A CINCINNATI
jannik sinner torta per il compleanno
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