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L’ARTE NASCOSTA NEI PARADISI (FISCALI) - DA VAN GOGH A PICASSO: LE SCATOLE CINESI DI MOSSACK FONSECA A PANAMA USATE PER COPRIRE COMPRAVENDITE DI OPERE MILIONARIE. COMPRESO UN CAPOLAVORO DI MODIGLIANI TRAFUGATO DAI NAZISTI

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PICASSOPICASSO

Lara Crinò per “la Repubblica”

 

L’inchiesta internazionale sui Panama Papers, i documenti dello studio legale panamense Mossack Fonseca, possono scuotere anche il mondo dell’arte, gettando nuova luce sulla compravendita di collezioni note e capolavori di artisti come Picasso, Modigliani, Van Gogh e Chagall.

 

La crescita vertiginosa delle quotazioni e del volume d’affari (nel 2015, secondo Art Market Report, il mercato dell’arte ha raggiunto un volume d’affari di 63,8 miliardi di dollari) e una certa opacità delle transazioni, che tutela dalla notorietà compratori e venditori, ha reso infatti il settore negli ultimi decenni un ambiente potenzialmente propizio per manovre finanziarie poco trasparenti.

 

PANAMA MOSSACK FONSECA 2PANAMA MOSSACK FONSECA 2

È ciò che emerge da alcuni documenti dello studio Mossack Fonseca, al centro dell’inchiesta dell’International Consortium of Investigative Journalists e pubblicata in esclusiva per l’Italia dall’Espresso. Tra i casi sui quali l’inchiesta fa emergere nuovi elementi c’è la contesa legale che oppone nei tribunali statunitensi Philippe Maestracci, nipote del mercante d’arte ebreo Oscar Stettinger, e la famiglia Nahmad, molto influente nel settore da decenni.

 

UOMO SEDUTO CON BASTONE DI MODIGLIANIUOMO SEDUTO CON BASTONE DI MODIGLIANI

Maestracci sostiene che Uomo seduto con bastone, capolavoro dipinto nel 1918 da Amedeo Modigliani, fu requisito dai nazisti tra i beni che Stettinger fu costretto a lasciare dietro di sé lasciando la Francia per sfuggire alle persecuzioni, e poi venduto. Secondo Maestracci si trova in possesso dei Nahmad, che hanno sempre negato in tribunale di aver acquisito l’opera. Ora un documento di Mossack Fonseca rivela che la International Art Center, compagnia offshore basata a Panama e riconducibile a Giuseppe Nahmad acquistò quel Modigliani all’asta nel 1996.

 

Se questa è forse la vicenda più eclatante, non è certo l’unica riguardante l’intreccio tra arte e finanza offshore che emerge dai Panama Papers. Oltre ai Nahmad, altri noti collezionisti d’arte hanno gestito i loro affari con compagnie registrate attraverso Mossack Fonseca. Si tratta della famiglia spagnola Thyssen-Bornemisza, del magnate cinese Wang Zhongjun e della nipote di Picasso, Maria Ruiz-Picasso.

PANAMA MOSSACK FONSECA 1PANAMA MOSSACK FONSECA 1

 

È cliente dello studio panamense anche Yves Bouvier, intermediario e proprietario di alcuni dei porti franchi in cui vengono “parcheggiate” le opere d’arte milionarie per evitare di pagare una serie di imposte.

 

Il più importante porto franco si trova a Ginevra, dove la società di Bouvier controlla circa un quarto degli spazi, ma lo stesso Bouvier ne ha creati anche a Singapore e in Lussemburgo. Anche il suo avversario in varie dispute legali, il miliardario russo Dmitry Rybolovlev, che lo accusa di aver ritoccato il prezzo di alcune opere che trattava come intermediario, risulta collegato a due compagnie di Panama.

 

yves bouvieryves bouvier

Mossack Fonseca è parte in causa nella vendita e nel successivo ingresso sul mercato di opere provenienti da due collezioni di primo piano. È stata registrata attraverso lo studio panamense, infatti, la società offshore che ha acquisito le opere degli americani Victory e Sally Ganz, collezionisti di Picasso, Jasper Johns, Robert Rauschenberg, battuta all’asta da Christie’s New York nel 2007, mentre lo stesso studio ha giocato un ruolo centrale nell’acquisizione della collezione degli armatori greci Goulandris. I cui 83 capolavori, venduti a una compagnia panamense nel 1985, sono stati rimessi sul mercato a partire dal 2004 tramite quattro società messe a punto da Mossack Fonseca.

 

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Tra le tele un Pierre Bonnard, due Marc Chagall e un Van Gogh del 1888, la Natura morta con arance. Ora una nipote di Elise Goulandris, Aspasia Zamis, ha fatto causa all’esecutore testamentario della zia, per cercare di recuperare una fetta dell’immensa fortuna. E mentre la disputa tra i Nahmad e Maestracci continua in tribunale, L’uomo seduto con bastone di Modigliani giace, nascosto alla vista del mondo, nel porto franco di Ginevra.