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Giacomo Amadori per “Libero Quotidiano”
Nell’inchiesta «Dirty soccer» i poliziotti della squadra mobile di Rodolfo Ruperti e gli specialisti del Servizio centrale operativo di Renato Cortese stanno approfondendo le indagini. Infatti i magistrati della direzione distrettuale antimafia di Catanzaro hanno travasato solo una parte delle 1.300 pagine dell’informativa degli investigatori nel loro provvedimento di fermo a carico 50 persone accusate di frode sportiva, un atto in cui sono citati i nomi di altri 27 indagati.
Le perquisizioni hanno già portato i primi risultati, come il rinvenimento di «pizzini» riguardanti scommesse. Gli investigatori li hanno subito definiti «materiale utile alle investigazioni». Ma resta coperta una parte rilevante delle indagini che riguarderebbero altre 22 partite e almeno 6-7 squadre non solo della Lega Pro e del campionato nazionale dilettanti.
Tra le partite sospettate di combine ci sono anche Benevento-Reggina, Salernitana-Barletta e Salernitana-Messina, oltre ad almeno una partita dell’Ascoli. Squadre, giocatori e dirigenti non ancora citati nel fermo di martedì scorso finiranno probabilmente nell’informativa che gli investigatori stanno compilando in queste ore.
In un’intercettazione in mano agli investigatori un indagato invita un sodale a scommettere sulla vittoria della Salernitana, ma chi indaga non è ancora riuscito a trovare la pistola fumante. «Non ci sono elementi sufficienti a carico degli indagati per dire che abbiano truccato quella partita, altrimenti gliela avremmo già contestata» precisa un inquirente. Che però aggiunge: «Comunque c’è l’idea che possa essere successo qualcosa nelle partite di quella squadra».
A quanto risulta a Libero gli uomini della squadra mobile di Catanzaro e dello Sco stanno concentrando la loro attenzione su almeno due match dei campani. Tra questi quello della festa promozione contro il Barletta, terminato 3-1 per la Salernitana.
L’incontro si è svolto il 25 aprile scorso davanti a 20 mila spettatori e quel giorno i padroni di casa conquistano la matematica promozione con due giornate d’anticipo. L’avversario è il già salvo Barletta che passa in vantaggio, ma poi viene travolto: due gol nel primo tempo e il terzo a pochi minuti dalla fine.
A fine gara il presidente della squadra Claudio Lotito (patròn anche della Lazio) viene festosamente lanciato in aria dai suoi giocatori. Una gioia immensa su cui ora si allunga l'ombra del calcioscommesse. Ma non sarebbe solo questa la gara sotto esame della Salernitana.
Negli uffici investigativi si parla anche della sfida casalinga contro il Messina del 21 dicembre scorso: in quell'occasione la capolista regolò 1-0 i siciliani con un gol nel primo tempo.
Anche il grande avversario della squadra di Lotito, il Benevento, arrivato secondo, è sotto osservazione per la sfida con la Reggina dell’11 aprile, vinta dai campani con un sonante 4-0 casalingo. Nel provvedimento di fermo non si parla mai del Benevento, mentre a proposito della Salernitana uno degli indagati, il cosentino Francesco Molino, classe 1980, direttore sportivo del Comprensorio Montalto Uffugo dice a un altro indagato che «vorrebbe andare a vedersi la partita della Salernitana». Apparentemente non ha doppi fini. È l’11 ottobre del 2014 e la squadra campana batte 2-0 all’Arechi il Savoia.
Come già sottolineato la Salernitana appartiene al presidente della Lazio Lotito e al cognato Marco Mezzaroma. Sempre nel fermo, un altro indagato, il direttore sportivo dell’Aquila Ercole Di Nicola, parla di Lotito con un amico, l’ex dirigente calcistico ed editorialista Vittorio Galigani.
«Dimmi una cosa… Lotito è proprietario di Lazio, Salernitana, Bari e Brescia?» chiede. «Lui adesso con Infront (un’azienda di marketing per lo sport con sede in Svizzera, ndr) insieme ad Adriano Galliani, che è un paraculo Galliani, hanno preso anche il Brescia. Infront è Galliani, Infront è Galliani!» risponde il secondo.
«Quindi Lazio, Salernitana, Bresci e Bari!» riepiloga Di Nicola. Ieri Lotito, in un colloquio con il Corriere della sera, ha respinto tutte le illazioni: «Brescia non so manco 'ndo stà, capito? Dove sta Brescia? Boh. Ce so’ mai stato a Brescia? No, mai messo piede a Brescia».
Quanto alle presunte combine, chi ha potuto ascoltare la sua viva voce, riferisce che Lotito, amareggiato, si sia sfogato così al telefonino: «Tutti hanno potuto valutare la forza e le qualità tecniche della Salernitana quest’anno. Non ho idea da dove sia uscita questa roba e non mi interessa parlarne».
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carpi tifosi ironia su lotito
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