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Timothy Ormezzano per “repubblica.it”
La festa per il double juventino, deflagrata prima in campo e poi negli spogliatoi dell'Olimpico romano, proseguirà sabato sera a Torino, dopo Juve-Napoli, in forma privata, in un locale prenotato dal club bianconero nel Parco del Valentino. Invitati tutti i dipendenti, dal portinaio della sede a Tevez.
La raccomandazione, per Buffon e compagni, è di non tirarla troppo per le lunghe: c'è da scrivere un'altra pagina di storia. A un solo passo dal triplete, la squadra di Allegri accarezza due pensieri stupendi: battere il Barcellona per diventare la Juve più vincente di sempre e regalarsi Cavani.
ALLEGRI: "LA DECIMA SOTTO LE STELLE DI ROMA" - Al tempo. Adesso è giusto godersi l'ennesima impresa, compiuta con quella giusta dose di fortuna che aiuta sempre gli audaci.
Ha avuto ragione Allegri, nella ripresa della finale di Coppa Italia contro la Lazio, a bocciare Pogba e Llorente per promuovere Pereyra e soprattutto Matri, il suo pupillo che ha messo il sigillo a quella doppietta, scudetto e coppetta, che alla Juve non si vedeva dal lontano 1995, con Lippi in panchina, anche lui a segno al primo colpo.
"Alziamo la #decima sotto le stelle di Roma! Sulla maglia presto ne avremo una in più, che non ha nessun altro! Che carattere questa #Juve!", è l'immancabile tweet di Allegri, 140 caratteri tondi tondi, spedito nel web proprio dallo stadio in cui nel 2010-11 aveva vinto lo scudetto con il Milan.
E' CACCIA GROSSA A CAVANI - "Accendi una stella": nel 2010 era il nome dato dalla Juve alla campagna rivolta ai tifosi perché incidessero il proprio nome sulla pavimentazione dello Stadium, oggi sembra invece un invito alla Adidas, la griffe delle prossime maglie bianconere, ad aggiungere una stella d'argento, quella (tutta da inventare) della decima Coppa Italia, vicino alle tre stellette dorate.
A stretto giro di hashtag (#camp10ni), la replica juventina sull'account twitter ufficiale del club: "Double, e con la finale di Champions League da giocare! Niente male come prima stagione, mister Allegri!".
Già, buona anzi ottima la prima. Dopo il doveroso tributo on line, la società bianconera è anche lei al lavoro per aggiungere (almeno) una stella, ma all'organico di Allegri. Già prenotato Dybala ("siamo ai dettagli, aspettiamo di concludere", ha ammesso ieri l'ad Marotta), è caccia grossa a Cavani.
MA IL MATADOR PRENDE TEMPO - L'ad bianconero ha nascosto le carte: "Non è un obiettivo reale". Ma l'assalto al Matador si prepara ad entrare nel vivo. L'operazione è ben avviata, ma non ancora in stato avanzato.
Cavani è attratto dalla possibilità di tornare in Italia, e di tornare a fare il centravanti (a Parigi lo hanno costretto a fare soprattutto l'attaccante esterno, per non entrare in collisione con Ibra), ma si sarebbe preso un po' di tempo per valutare l'offerta bianconera: quadriennale a 6-7 milioni comprensivi di bonus, un salario più basso rispetto ai 10 milioni netti a stagione garantiti dal Psg.
Se l'attaccante accetterà, la Juve potrà bussare alla porta del Psg, comunque determinato a non cedere l'ex Palermo e Napoli per meno di 50 milioni. Le insidie non mancano, c'è pure la concorrenza di Atletico Madrid e Manchester United. Ma la Juve proverà comunque a farsi un grande regalo. E senza sacrificare a tutti i costi quel Pogba che potrebbe immediatamente sbloccare la trattativa per Cavani con il presidente dei parigini Nasser Al Khelaifi.
"SPORT": IL BARCELLONA HA IL "SÌ" DI POGBA - A proposito del "Polpo", secondo il quotidiano spagnolo "Sport" ci sarebbe il "sì" del francese al Barcellona, sempre più ottimista sulla possibilità di acquistarlo dopo gennaio 2016, quando scadrà il blocco al mercato imposto dalla Fifa ai catalani. Decisivo in questo senso gli ultimi confronti definiti "molto positivi" tra l'agente Mino Raiola e il ds internazionale blaugrana Ariedo Braida.
La Juve, prosegue "Sport", non permetterà che Pogba vada via per meno di 80 milioni e comunque non vorrebbe separarsi dal suo gioiello prima dell'estate 2016. Ma la palla resta tra i piedi di Pogba, che sarebbe sempre più attratto dall'idea di giocare al Camp Nou, con buona pace di quel Manchester City pronto a offrirgli un ingaggio da nababbo.
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