L’AMBIZIOSA E INCONTROLLABILE BARBARA BERLUSCONI HA FATTO INCAZZARE MARINA E PIER SILVIO CON LA…
Mario Sconcerti per il Corriere della Sera
La partita con la Grecia non ha una grande importanza tecnica. Il loro calcio è in difficoltà, l' allenatore è stato appena cambiato, la Nazionale molto ringiovanita e partita quindi verso un nuovo ignoto. La partita è importante perché chiude un' epoca storta, per compiere un percorso e finalmente dimenticare i peggiori dieci anni nella storia dell' Italia del calcio.
Non veniamo solo dall' esclusione dei Mondiali di Russia, ma anche da due ultimi posti in Sudafrica e Brasile. Nel frattempo nessuna squadra italiana è riuscita più a vincere una competizione internazionale. Abbiamo usato duramente e poi esaurito l' ultima grande generazione di fuoriclasse, quella di Pirlo, Totti, Del Piero, Buffon, Cannavaro, De Rossi, senza riuscire a darle un seguito. Stasera avremo la prima prova che qualcosa sta cambiando, forse è già cambiato. Molti giovani sono cresciuti, altri promettono di farlo. I meno giovani si sono in gran parte compiuti.
Verratti oggi è uno dei migliori centrocampisti d' Europa. Jorginho non deve più tutto a Sarri, ora deve molto anche a se stesso. Non è cambiato il nostro calcio, non siamo comunque migliorati. In Champions abbiamo vinto tre partite su otto, la Lazio ha perso in Romania, la Roma ha pareggiato con fatica in Austria. È cambiata la mentalità di chi ci guida. Mancini ha rovesciato la moneta.
Giocare al meglio di quel che si sa, credere di essere grandi senza chiedersi se è vero. Attaccare sempre, giocare rapidamente, tirare spesso. Crederci. Per finire l' inganno Mancini ha scelto solo giocatori tecnici, non sono mai più di quattro gli uomini addetti alle marcature (stasera D' Ambrosio, Bonucci, Acerbi, forse Barella). Gli altri hanno il compito di improvvisare dentro uno spartito esatto.
È insomma puro calcio jazz, quindi sconosciuto e quasi soltanto per armonie forti. La bravura di Mancini è aver fatto credere a tutti i giocatori che possono suonarlo.
Come andrà, chi siamo veramente, non lo sapremo ancora per molti mesi. Ma è giusto cominciare a crederci tutti.
roberto mancini intervistato da franco lauro foto di baccoroberto mancini foto di baccoroberto mancini foto di baccoluigi ferrajolo premia roberto mancini foto di baccoroberto mancini foto di baccosilvia fortini roberto mancini foto di bacco
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