DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Mario Sconcerti per il Corriere della Sera
È andata come era nell' aria. Il vento vero semmai l' ha mosso Cristiano Ronaldo con la sua inopinata espulsione, la prima in 154 partite europee. Essendo importante qualunque cosa accada a Ronaldo, è giusto partire da qui e dire che l' espulsione non c' era. Ronaldo spazzola i capelli di Murillo, letteralmente. Non c' è cattiveria ma è un errore.
Nel calcio e nella vita le mani addosso non si mettono mai. Se qualcuno interpreta male finisce che l' hai messo tu nelle condizioni di farlo. Ronaldo ha questa tendenza a giudicare da solo i gesti di una partita.Non può credere all' oggettività, chiede per sé sempre un altro punto di vista.
Vive dentro il suo film, ma stavolta il peccato era davvero veniale, valeva un' ammonizione. Detto questo è stata impressionante la dimostrazione di freddezza e superiorità mostrata dalla Juve. L' arbitro non era rimasto sicuro sulla decisione che ha messo fuori Ronaldo, così si è un po' sfogato fischiando due rigori. Il primo è netto (piede in faccia), il secondo meno, ma non cambia niente. La Juve ha dominato anche quando giocava correndo indietro e per un' ora è stata in 10. Stupisce anche la facilità di questo dominio.
Il Valencia è un po' la Lazio spagnola, vincere a casa sua è possibile ma non automatico. La Juve, in 10 o in 11, non ha mai avuto problemi. Netta anche la sconfitta della Roma. Si può discutere di un centrocampo con due mediani lenti (De Rossi e Nzonzi), di una squadra senza mezzi termini, abbastanza spezzata in due. Ma la realtà è che il Real è stato molto più forte, spontaneamente. Non possono esserci polemiche. Il Real è della stessa caratura della Juve, la Roma no, non è chiara, passa da Pellegrini e Cristante in mezzo al campo a De Rossi e Nzonzi, non ha un vertice, è buona quando ha la palla, quasi assente quando la palla è degli altri.
Questo è squilibrio, cioè non squadra, esattamente il contrario di quanto ormai è la Juve, piena della sua qualità e della sua larghezza. Si è talmente espansa che perfino Ronaldo, più che aiutare, ne risulta aiutato. Credo anch' io sia un anno giusto per la Juve.
E il giocatore che ne mostra l' ultima crescita è Bernardeschi. Non è fenomenale, ma è ormai di qualità europea. Dovrebbe andarsene in Inghilterra o Spagna, farebbe anche più gol. Perché è moderno, fisico e tecnico. Non giudico dalla partita, ma dalla crescita giornata dopo giornata.E mi sembra che la Juve cresca con lui.
2. UNA PICCOLA SQUADRA SENZA GIOCO E SENZA ANIMA
Mimmo Ferretti per il Messaggero
Le indiscrezioni estive, da qualche ora, sono diventate verità. Si diceva, nel mese di giugno, che la Roma aveva dato l' ok definitivo alla cessione di Nainggolan all' Inter solo nel momento in cui il club nerazzurro ha messo Nicolò Zaniolo nel pacchetto da spedire a Roma. Tutto questo perché il ragazzino, a Trigoria, era molto conosciuto e tanto tanto stimato. Roba di settori giovanili, ma non solo.
Il fatto che Zaniolo abbia esordito in prima squadra, da titolare, in casa del Real Madrid, Champions League, senza aver giocato neppure un solo secondo in Serie A, sta a confermare che la Roma voleva davvero fortemente questo ragazzone dalle potenzialità (dicono) infinite. Uno che sta correndo più veloce del futuro, visto che è riuscito a farsi convocare in Nazionale senza aver mai (ancora) esordito in A. Uno così non può essere un giocatore normale.
Ecco perché la sua prestazione al Bernabeu, al di là di come siano andate le cose, deve essere valutata solo in prospettiva. Con tutte le precauzioni del caso. E senza dimenticare che Nicolò, nato nel luglio del 99, si è messo in mostra giocando da trequartista talvolta addirittura da seconda punta o falso nueve, mentre davanti ai campioni d' Europa si è presentato e mosso da mezzala.
Non senza difficoltà, a dire il vero, fino al cambio con Pellegrini.
Ma non soltanto per negligenza propria. La Roma, praticamente da subito, è stata in balia del palleggio dei blancos, e Zaniolo non è riuscito a tamponarlo esattamente alla pari dei suoi colleghi.
Roma timida, a dir poco impaurita, passiva, incapace di mettere in fila due, tre passaggi di fila e con una fase difensiva ridotta ai minimi termini. Una piccola squadra di provincia a casa della prima della classe. In certi casi, però, ci devi mettere qualcosa che viene da dentro, almeno uno straccio di anima per non fare la figura dello sprovveduto. La Roma, è triste dirlo, non ci ha messo niente. Con tanti, troppi giocatori spettatori non paganti. Se per la Roma doveva essere la partita della svolta, o quantomeno della ripartenza, è stata invece la conferma che i problemi sono parecchi e manco piccoli.
Certo, la Roma non ha affrontato una squadra di mezza classifica della Serie A ma i campioni d' Europa, e questo non va dimenticato. Ma la prestazione (prestazione?) è stata peggiore di quanto dica il risultato. E la cosa fa davvero tristezza.
MEME ESPULSIONE RONALDOMEME ESPULSIONE RONALDO
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