DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Mario Sconcerti per il Corriere della Sera
Continuiamo a perdere, da quasi un anno non sappiamo fare niente di diverso. Anche Mancini in cinque partite ha battuto solo l' Arabia Saudita, ma ancora nessuno si prende il diritto di dire qualcosa tanto è evidente che il problema riguarda tutto il nostro calcio, non solo il suo c.t. Era così già ai tempi di Ventura, che pure sbagliò molto, il più grande innocente inutile nella piccola storia del calcio.
Ce la siamo poi presa con Tavecchio che non aveva i congiuntivi corretti, dimenticando che l' Italia era già affondata con Lippi e Prandelli (2010 e 2014). La consolazione attuale è che possiamo pretendere di non avere fuoriclasse visto che al mondo ce ne sono pochissimi. È vero, ma l' Italia di suo aggiunge che gioca male, veramente male.
Mancini ha fatto uno sforzo enorme cercando di tenere l' iniziativa su un campo spirituale come quello del Benfica. Ha messo quasi solo attaccanti, non ha giocato bene uno solo di loro. Abbiamo avuto coraggio e abbiamo perso, come quando stavamo a guardare. È imbarazzante giudicare la partita perché sul piano della volontà non puoi dire niente, molti erano anche abbastanza fuori ruolo, come Lazzari, Cristante, lo stesso Chiesa; l' Italia ha giocato soffrendo, ma cercando sempre la porta degli altri.
Solo che non l' ha mai nemmeno sfiorata, questo qualcosa vorrà dire se di questo fai il tuo principio. Siamo stati in sostanza tutti generosi e tutti inferiori, come era prevedibile, come consigliavano le distanze tecniche.
Temo non si possa inventare niente, siamo nella peggior crisi dagli anni Cinquanta, ma allora avevamo una giustificazione, era caduto il Torino con il suo aereo, eravamo rimasti improvvisamente soli. Qui i giocatori li abbiamo, ma non sono mai quello che pensiamo. Deludono sempre, risultano banali. Cristante, lo stesso Chiesa, Criscito, Immobile, Berardi, Jorginho e chissà quanti altri, tutti normali, un po' scontati, buttati via nell' anonimia generale. Tutti senz' anima. Tutti fanno il passaggio più facile, tutti ritardano il tiro, il rischio. La mia impressione è che perfino snobbino la Nazionale. Non giocherebbero così davanti al loro pubblico in un club, si prenderebbero almeno una responsabilità.
2. TROPPE NOVITÀ TANTI FUORI FORMA
Gigi Garanzini per la Stampa
È andata che la maglia rossa con il numero 7 anziché sulle spalle del detentore Cristiano Ronaldo stava su quelle di tale Bruma, marcato, si fa per dire, dal debuttante spallino Lazzari. E questo spiega meglio di mille ragionamenti tattici perché il primo tempo di Portogallo-Italia sia finito 0-0, a dispetto di un congruo numero di palle gol gentilmente offerte più che dai rifinitori portoghesi dagli errori individuali di Cristante, Caldara, Donnarumma e lo stesso Lazzari. Si parla ovviamente del Ronaldo che ricordiamo, non di quello visto sino a qui nella Juve.
Se poi proprio Bruma ha servito ad André Silva la palla vincente, è dipeso sì dalla sua velocità prolungata ma anche e soprattutto da un altro regalo a metà campo, in tre contro uno. Insomma, male. Contro una squadra che in questo ciclo storico è di caratura certamente superiore alla nostra, e gioca un calcio ormai mandato a memoria. Proprio per questo hanno stupito - eufemismo - le scelte di Mancini che rispetto a Bologna ne ha cambiati la bellezza di 9 su 11.
Tre dei quali, Caldara, Cristante e Zaza, non avendo sin qui giocato nei rispettivi club se non pochi minuti, non potevano essere in condizione come già Balotelli con la Polonia. Poi in realtà Zaza si è battuto con coraggio e qualche lampo di qualità fino alla fine: ma la prestazione di Caldara e soprattutto di Cristante è stata molto negativa, e a tratti imbarazzante. Come d' altra parte capita spesso ai gioielli o presunti tali sfornati dalla premiata oreficeria atalantina.
Scelte opinabili dunque, cambi delle linee sul genere dell' hockey su ghiaccio, che avevano un senso a giugno nelle amichevoli di studio: adesso meno. Questo passa il convento, e non è certo una novità: ma a maggior ragione servirebbe un lavoro di sintesi, verso una squadra con una fisionomia definita. Quella di Lisbona si è salvata dal tracollo per l' assenza di Ronaldo e le parate di Donnarumma, dopo un paio di sfarfallate iniziali.
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