
FLASH! – A CHE PUNTO E' LA NOTTE DELL’INTELLIGHENZIA VICINA AL PARTITO DEMOCRATICO USA - A CASA…
Nanni Delbecchi per il “Fatto Quotidiano”
donna carota di luigi serafini expo
Vatti a fidare delle donne. Da quando la sua Donna Carota è stata esposta nel padiglione Eataly su invito di Vittorio Sgarbi, Luigi Serafini non ha più pace. Questa figura femminile distesa, completamente nuda, che dalla vita in giù si trasforma in una sirena degli orti con una grande carota al posto della coda di pesce, ha iniziato subito a germogliare polemiche.
Invece di essere letta come un’irrisione del sessismo (la ragazza è guardata con golosa attenzione da un paio di coniglietti), in coerenza con l’ispirazione dell’autore del Codex Seraphinianus, c’è chi l’ha tacciata di “maschilismo pecoreccio” come la consigliera comunale di Rifondazione Anita Sonego, e chi nientemeno, di “ortopornonecrofilia”.
donna carota di luigi serafini expo
E c’è chi, come il corriere. it , l’ha messa al primo posto nella classifica delle opere trash presenti all'Expo. Mentre i social network danno all’untore, Luigi Serafini sorride stupefatto: “È difficile difendersi quando non capisci di che cosa vieni accusato. Stiamo parlando di un’installazione che ha dieci anni di onorata carriera.”
A quando risale la Donna Carota?
La realizzai per l’Arte Fiera di Bologna nel 2005, due anni dopo è stata esposta al PAC di Milano all’interno della mia personale Luna-Pac Serafini, dove l'hanno vista 11 mila spettatori senza la minima polemica.
E allora come si spiega questo polverone? La maledizione di Farinetti?
La Donna Carota è stata voluta da Sgarbi come ideale introduzione alla mostra Il Tesoro d’Italia che si inaugurerà solo domani. Così isolata, forse si presta a essere fraintesa. Ma il precedente del PAC è la prova che a scandalizzarsi non sono stati né i bambini né le famiglie, ma quelli che non l'hanno vista.
donna carota di luigi serafini expo
Ossia?
Ossia gli internauti. La stroncatura è diventata virale in rete, dove però circolano delle foto dell'opera brutte e parziali.
La Rete è puritana?
Più che puritana, la Rete ragiona su immagini prese dall’occhio di qualcun altro. Si giudica ciò che non si conosce. La cosa più sorprendente è che nessuno ha messo in relazione la Donna Carota con il mito di Persefone, del cui tema è una variazione. Nessuno ha citato Bernini e il suo Ratto di Proserpina, la Persefone de noantri.
Maschilista anche il Bernini?
Certo. E supermaschilista Ovidio con le sue ninfe, nereidi, arpie e chimere. YouPorn batte le Metamorfosi 100 a 0, in questo paese dove c'è un deficit spaventoso della cultura classica che dovrebbe rappresentare le nostre radici.
si49 ila massimo ben lign marchesani luigi serafini
Non trova che il vento neoperbenista soffi un po’ dappertutto? Fox News è arrivata a diffondere le immagini delle “Donne di Algeri” di Picasso coprendone i capezzoli.
La mia impressione è che l’arte contemporanea stia vivendo una tempesta perfetta. Ci sono tanti fattori diversi che convergono in un unico punto, la crisi dell'immagine. Abbiamo l'Isis che distrugge i musei e i siti archeologici, le Tv del democratico Occidente che censurano Picasso, la Rete che altera e manipola ogni cosa senza limiti, e questo in un momento storico in cui le immagini sono debordanti. Siamo nell'epoca in cui l'immagine è diventata numero, a ogni immagine puoi associare una sequenza numerica. Poi però ne sfugge il senso, e se ne inventa il valore.
donna carota di luigi serafini expo
Nasce da qui l'ossessione del politicamente corretto, che da una parte non capisce il valore estetico di un’opera, ma dall’altra vuole rieducare il suo messaggio?
Sembrerebbe di sì. Ci sono in giro tanti educatori. Gli assassini che sparano su Charlie Hebdo, ma anche i maestrini che mettono il reggiseno a Picasso in un quadro quasi astratto come Le donne di Algeri, dove è terribilmente difficile capire quale è la tetta e quale è il pube.
Vuol dire che hanno guardato con molta attenzione.
Ma certo, ci vuole una mente perversa. Tra l’altro la tetta nell'astrattismo diventa bidimensionale, mentre se c'è una cosa tridimensionale per eccellenza, quella è proprio la tetta. Rendendola bidimensionale si disincarna, si astrae, perde tutta la sua valenza erotica...
Ha già visitato la nuova Biennale?
Ancora no. Nei giorni dell’inaugurazione è quasi impossibile avere una visione compiuta, quelli servono per le feste e i party.
Ma questa idea della Biennale politica la incuriosisce?
Ma sa, ogni anno si devono inventare delle formulette che servono soprattutto alla promozione. Tra due anni, magari, ci sarà la Biennale vegana, così tutti scriveranno dell’arte che diventa vegana. Poveretti, io li capisco, non è facile inventarsi ogni due anni qualcosa di nuovo, e sempre con questa idea di segnare il tempo, dopo di me il diluvio. Una faticaccia.
Trash è la parola magica del nostro tempo. C'è appena cascata la Donna Carota, e anche Picasso non si sente tanto bene. Questo confine sempre più labile tra la bellezza e la spazzatura come se lo spiega?
isis distruzione di statue museo mosul
Innanzitutto con il fatto che l’arte contemporanea è diventata una lotta tra lobby, dove cultura e politica si strumentalizzano a vicenda visto che ci sono in ballo montagne di soldi. È evidente che appartenere a una parrocchia o a un altra può portare qualche beneficio. Le faccio un esempio a caso: il redattore del Corriere che per primo ha bollato in Rete la Donna Carota come trash ha scritto un libro insieme a Francesco Bonami, il quale Bonami è il nemico giurato di Sgarbi.
Mi faccia capire: in definitiva, cos'è il trash?
Il trash è la categoria estetica più democratica che ci sia, e tra l’altro in italiano suona benissimo con quel fonema che richiama osceno, o sciocco. Vuoi affossare una cosa senza avere la minima cognizione di causa? Dì che è trash , e qualcosa resterà.
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