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VAR WEST! IL CAPO DEGLI ARBITRI NICCHI: "LA SERIE A POTREBBE RIPARTIRE SENZA VAR". PISTOCCHI: "SPERIAMO CHE RIPARTA SENZA DI LUI" – TECNOLOGIA A RISCHIO: TROPPI ARBITRI IN UNO SPAZIO STRETTO, SI CORRE IL RISCHIO CHE NON CI SIANO LE DOVUTE DISTANZE DI SICUREZZA. MA ANCHE OLTREMANICA STANNO PENSANDO DI RIPARTIRE SENZA IL VAR (E CON 5 SOSTITUZIONI, VISTO CHE SI GIOCHEREBBERO 92 GARE IN 40 GIORNI)

Salvatore Riggio per “il Messaggero”

 

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Nessuna rivoluzione è stata così epocale nel calcio come l'introduzione del Var nel 2017. Sono passati soltanto tre anni, si ha la sensazione di avere già vissuto tre lustri al fianco della tecnologia. Una convivenza che ha dovuto convincere gli scettici, ma che ha cambiato il modo di vivere e raccontare questo sport. O anche solo il modo di esultare di giocatori e tifosi.

 

Certo, le polemiche non le ha spente, quella è impresa ardua. Sicuramente una volta entrati nell'avvincente epopea del Var, sarebbe stato impossibile tornare indietro. Arbitri rinchiusi in un furgone davanti ai monitor per richiamare l'attenzione del direttore di gara nel caso qualcosa sfugga a velocità reale. In attesa della Var room, al momento resta in programma il suo debutto nella prossima stagione, immaginare molte persone rinchiuse in uno spazio così ristretto al tempo dell'emergenza Coronavirus appare davvero impensabile.

 

A togliere ogni dubbio sulla questione ci ha pensato Marcello Nicchi, presidente dell'Aia, a La Domenica Sportiva: «Ripartire senza Var? C'è questo rischio e potremmo essere costretti a farlo. Oggi per il Var si usano ambienti angusti, ci sono operatori che lavorano vicini ad altri e non si può sapere chi ha frequentato chi. Si corre il rischio che non ci siano le dovute distanze di sicurezza. Io mi auguro che la cosa non accada, ma potrebbe anche sorgere questo rischio». Nessuno mai, prima di ieri, aveva mai sollevato la questione e nessuno mai si era posto il problema. Invece, sono bastate le poche parole di Nicchi per far divampare dubbi e polemiche.

 

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Come si può pensare di concludere il campionato («c'è la volontà di riprendere, ma senza correre rischi», ha fatto sapere la Lega serie A) giocando l'ultima parte della stagione senza il Var? Può succedere, appunto. Ma se le polemiche c'erano prima figuriamoci con il ritorno al passato: senza la tecnologia. L'Italia del calcio sarebbe privata di uno strumento utile che ha sperimentato tre anni fa e che ne ha permesso la diffusione, se si pensa che già l'anno dopo, nel 2018, è stato utilizzato nei Mondiali di Russia, per poi essere adottata in Champions ed Europa League. Fino ad arrivare in Premier, tra gli inventori del calcio, in assoluto i più contrari a ogni tipo di rivoluzione regolamentare.

SPAL JUVE VAR

 

DUBBI IN PREMIER

Ma anche Oltremanica stanno pensando di ripartire senza il Var (e con cinque sostituzioni, visto che si giocherebbero 92 gare in 40 giorni), che in Inghilterra è strutturata con un campo centrale vicino l'aeroporto londinese di Heathrow, in un edificio a Stockley Park, dove si radunano tre addetti alla moviola ai quali è affidato il compito di seguire le partite e di dare direttive agli arbitri. Secondo il Daily Express, questa procedura esporrebbe a rischi le persone coinvolte nel sistema Var. Ci aspetta un calcio senza tecnologia, con le vecchie furenti polemiche di una volta. Ma ci piacerà?

SPAL JUVE VARrenzo ulivieri e marcello nicchi foto mezzelani gmt