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TROPPI MALORI NEL CICLISMO? SENTITE VINCENZO NIBALI: "DOPO IL COVID, SONO STATO MALISSIMO, DELIRAVO. IL CICLISMO NE HA SOTTOVALUTATO GLI EFFETTI. NON A CASO TANTI COLLEGHI SONO FUORI USO - UNA NOTTE SONO STATO COSÌ MALE CHE HO DETTO A MIA MOGLIE DI CHIAMARE L’AMBULANZA. DELIRAVO. I PROBLEMI ALLE VIE RESPIRATORIE SONO DURATI GIORNI E GIORNI. MI SENTIVO UNO STRACCIO. SEMBRAVA NULLA DI CHE, MA QUANDO SONO RISALITO IN BICI…" - IL CASO SAGAN: "NON STO BENE, MI SENTO SEMPRE STANCO E ADESSO BISOGNA CAPIRE IL PERCHÉ"
Il Corriere della Sera intervista Vincenzo Nibali che parla delle conseguenze del Covid per i ciclisti.
In questa stagione ho disputato soltanto 12 giorni di gara, metà del solito. A febbraio ho contratto il Covid, curato a casa senza problemi apparenti. A contagio concluso, dopo essere risalito in bici, il tracollo: una notte sono stato così male che ho detto a mia moglie di chiamare l’ambulanza. Deliravo. I problemi alle vie respiratorie sono durati giorni e giorni. Mi sentivo uno straccio».
Ha approfondito?
«Credo che molti di noi abbiano sottovalutato l’infezione cercando di recuperare troppo in fretta, non a caso tanti colleghi sono fuori uso. Per questo, conclusa la Coppi & Bartali sono venuto in altura (a Tenerife, ndr) invece di gareggiare: volevo riprendermi completamente».
SAGAN
Da ilnapolista.it
Il grido di allarme è stato lanciato proprio dalle colonne de Il Giornale la settimana scorsa: troppi sono i ciclisti malati. Troppe le forme influenzali, le tracheiti, le defezioni. L’ultimo che si porta dietro da tempo uno stato di stanchezza è Peter Sagan, “tri-campeon” del mondo. «Non sto bene, mi sento sempre stanco e adesso bisogna capire il perché», ammette lo slovacco, che mercoledì si è ritirato nel corso della seconda tappa del Circuito de la Sarthe dopo aver saltato per altro anche il Giro delle Fiandre e prossimo a saltare anche la Roubaix di domenica prossima.
Il Giornale, a firma Pier Augusto Stagi, ha sentito il dottor Emilio Magni, responsabile sanitario del Team kazako Astana, la formazione di Vincenzo Nibali:
Ci stiamo misurando quotidianamente con conseguenze inattese. Siamo di fronte a realtà cliniche che sono un vero e proprio ostacolo. Però mi lasci dire che al momento se ne sa ancora troppo poco per dare delle risposte. Stiamo raccogliendo dati. Quello che ci preoccupa è che i ragazzi si ammalano facilmente e, soprattutto, faticano a recuperare.
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