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Stefano Zaino per “la Repubblica”
«Siete come una famiglia, vi amo. Come adoro la mia famiglia vera». Alla fine il campione sovraumano riesce anche a commuoversi, parlando con il suo team alla radio.
Lewis Hamilton l’invincibile è provato. In questo caso non si tratta di sparare al poligono, come fa ogni tanto nei tempi morti fra una gara e l’altra, o di divertirsi esibendosi in concerti rock o in sella ad una Harley Davidson, magari in quegli Stati Uniti che tanto gli piacciono e che ieri gli hanno regalato una gioia immensa.
Stavolta si tratta di celebrare il terzo titolo mondiale della sua carriera, il secondo consecutivo, un numero di allori che lo accomuna al suo idolo di sempre Ayrton Senna, al quale assomiglia sempre di più come manico al volante, popolarità, fama.
Un’impresa partorita nella gara più avvincente di questo Mondiale, la spettacolare appendice di un week-end disgraziato, in cui Austin, in ginocchio per l’uragano Patricia, pareva non poter vedere bolidi in pista, se non a singhiozzo, con prove libere annullate, qualifiche rinviate e poi disputate in parte (ieri il round decisivo è stato cancellato e la griglia di partenza è stata disegnata sulla base dei tempi realizzati nel secondo atto).
Sembrava il paradigma di un flop pazzesco questo gp nella matrigna America, che ama di più altri razzi a 4 ruote, nelle corse Indy o Nascar, e invece la corsa è stata un crogiolo di emozioni, colpi di scena a raffica, in cui in tanti si sono alternati al comando e in cui Hamilton ha capito di poter diventare campione del mondo con 3 gare d’anticipo solo al giro 48 dei 56 previsti, alle 15 e 41 locali, 13 minuti prima del traguardo, quando il compagno di squadra Rosberg, dopo la gara letteralmente distrutto per la delusione, ha completato l’ennesimo suicidio, è andato a passeggiare per la via di fuga e gli ha lasciato via libera.
Hamilton non aspettava altro, lui è un fuoriclasse, sa cogliere l’attimo, o di forza, mostrando i muscoli, com’è capitato anche ieri alla partenza, lui che passa il rivale in Mercedes all’interno e lo accomoda fuori pista, o con pazienza, sapendo che tanto Rosberg sbaglia spesso e lui quasi mai. Lui sa stupire in altri modi, quando si compra un aereo privato dedicato al sesso, perché all’interno, con tutto quello spazio può tranquillamente amoreggiare con la fidanzata di turno.
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