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    LA COPERTURA DI LINUS – STANGATA SU BANCHE E ASSICURAZIONI PER FINANZIARE IL REDDITO DI CITTADINANZA: TRA NUOVE IMPOSTE E REVISIONE DELLE AGEVOLAZIONI AL SETTORE SARANNO TAGLIATI 4 MILIARDI DI EURO – NEL GOVERNO SI LITIGA SUI TAGLI AI MINISTERI, ANCHE PERCHÉ LE COPERTURE ARRIVANO DA UNA RIPROGRAMMAZIONE DELLA SPESA O DA UN DIVERSO DISLOCAMENTO DEL CARICO FISCALE


     
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    1 – L' INCASTRO DELLE COPERTURE REDDITO DI CITTADINANZA FINANZIATO CON TAGLI A BANCHE E ASSICURAZIONI

    Monica Guerzoni e Mario Sensini per il “Corriere della Sera”

     

    reddito di cittadinanza reddito di cittadinanza

    Quando ha visto che mancavano pochi miliardi per la quadratura del cerchio, Matteo Salvini ha aperto il portafogli del Viminale senza tanti scrupoli. Sulla carta ne è uscito un miliardo e 300 mila euro in tre anni, che il ministro dell' Interno ha dirottato dalla spesa per l' emergenza immigrazione all' assunzione di poliziotti e vigili del fuoco.

     

    Niente di meglio, dal punto di vista del leader della Lega, per dare ai propri elettori una soddisfazione doppia: più forze dell' ordine e una botta ulteriore alle politiche di accoglienza.

     

    Con analoga determinazione dal forte retrogusto elettorale, il M5S ha scovato parte delle coperture colpendo le assicurazioni e le banche, da tempo nel mirino. Anche al mondo delle imprese la manovra riserva delusioni e sacrifici portando con sé tensioni e malumori, destinati a esplodere sui territori e in Parlamento.

     

    di maio conte salvini di maio conte salvini

    Come sempre accade la legge di Bilancio ha vincitori e vinti, ma questa del governo gialloverde sposta un volume mai visto prima di risorse, con impatto notevole sulle vite dei cittadini. Di vere nuove tasse non ce ne sono, salvo quelle sulle banche e sulle assicurazioni.

     

    Nel governo si litiga da giorni sui tagli ai ministeri, che dovranno limare le spese per 2,5 miliardi. A guardar bene i 15 miliardi di coperture (8 di entrate e 7 di tagli alla spesa), che insieme agli oltre 20 di deficit portano la cifra complessiva della manovra 2019 a circa 36 miliardi, derivano quasi tutte da una riprogrammazione della spesa o da un diverso dislocamento del carico fiscale.

     

    COSA DIREBBE GEORGE BEST DEL REDDITO DI CITTADINANZA COSA DIREBBE GEORGE BEST DEL REDDITO DI CITTADINANZA

    Della tanto sbandierata Flat Tax, uno dei cavalli di battaglia della Lega, non resta granché: 546 i milioni stanziati nel 2019. La nuova «tassa piatta» sulle partite Iva e gli sgravi Ires per le imprese che reinvestono gli utili nell' acquisto di beni strumentali, nelle assunzioni stabili o nel rafforzamento patrimoniale, ad esempio, vengono finanziati dalla cancellazione dell' Aiuto alla crescita delle imprese (Ace) e dell' Iri, la nuova imposta sul reddito degli imprenditori.

     

    Si tagliano sgravi fiscali per 5 miliardi, per concederne 2-2,5 di nuovi. In questo caso la platea di chi ci perde e di chi ci guadagna più o meno coincide, anche se quei 2-3 miliardi tagliati alle vecchie agevolazioni confluiranno su altre poste.

     

    di maio conte salvini tria 1 di maio conte salvini tria 1

    In tutti gli altri casi i soldi vengono spostati con operazioni dalla forte caratterizzazione politica. Il reddito di cittadinanza voluto a tutti i costi dai grillini verrà finanziato col taglio dei fondi alla Difesa e, in gran parte, con una pesantissima tosatura delle banche e delle assicurazioni, cioè della «finanza» ritenuta nemica del popolo.

     

    In termini di indebitamento netto, cioè di impatto sul deficit, il reddito e le pensioni di cittadinanza costano 6,6 miliardi di euro nel 2019. A pagarli, quasi tutti, saranno proprio le banche e le assicurazioni: tra nuove imposte e revisione delle agevolazioni esistenti vengono tagliati al settore ben quattro miliardi di euro nel 2019.

     

    reddito di cittadinanza reddito di cittadinanza

    Il fondo di ristoro dei risparmiatori truffati, che viene portato a 1,5 miliardi di euro, verrebbe alimentato in gran parte dall' estinzione di polizze assicurative e conti correnti inattivi da oltre vent' anni, che altrimenti sarebbero stati prima o poi fagocitati dalle banche stesse.

     

    Una «botta» indigeribile per i vertici leghisti, pentiti di aver accettato la linea del M5S sulle banche e preoccupati di aver «calcato un po' troppo la mano». Anche gli istituti di credito sono in grande agitazione, e paventano possibili contraccolpi per i clienti e sui servizi.

    matteo salvini sulla moto d acqua della scorta della polizia matteo salvini sulla moto d acqua della scorta della polizia

     

    Anche quota 100 sulle pensioni, che avrà un impatto sul deficit 2019 di altri 6,6 miliardi, presuppone un forte spostamento di risorse da una platea di beneficiari all' altra.

    Si tagliano le pensioni più alte, con la sforbiciata sugli assegni di oltre 4.500 euro, per aiutare a finanziare l' integrazione a 780 euro di quelle minime e consentire l' uscita dal lavoro a chi ha 62 anni di età e 38 di contributi. Un' operazione, questa, che sarà coperta anche con il deficit aggiuntivo previsto dalla manovra.

     

    La pace fiscale, infine. Il braccio di ferro tra Lega e M5S, con i grillini apparentemente determinati a stoppare l' ennesimo condono e la Lega che non voleva lasciare fuori nessuno dalla platea dei beneficiari, ed entrambi preoccupati di incrociare il consenso dei rispettivi elettorati, ha prodotto un risultato paradossale. Lo sconto fiscale sulle imposte da pagare, alla fine è riservato ai «veri» evasori e non a quelli per difficoltà.

     

    luigi di maio giuseppe conte matteo salvini luigi di maio giuseppe conte matteo salvini

    Il saldo e stralcio col pagamento del 20% sulle maggiori imposte non dichiarate premia insomma chi ha nascosto redditi al fisco, ma non fa sconti a chi ha denunciato tutto e non è riuscito a far fronte ai pagamenti. Ma è la Lega ad essersene accorta e a chiedere modifiche, non il M5S che non voleva i condoni.

     

     

    2 – BANCHE A CONFRONTO CON TRIA SULLA STANGATA DA 1,2 MILIARDI

    Laura Serafini per “il Sole 24 Ore”

     

    Il confronto tra sistema bancario e ministro dell' Economia, proprio il giorno seguente la pubblicazione del giro di vite fiscale che la manovra ha in serbo per gli istituti di credito, è frutto di una coincidenza. L' invito a Giovanni Tria era stato fatto a luglio, dopo il rinnovo dei vertici dell' Abi con la conferma di Antonio Patuelli alla presidenza.

     

    di maio foto toscani di maio foto toscani

    La presenza del ministro all' esecutivo dell' Associazione bancaria, in programma a Milano, cade proprio oggi. E non è difficile immaginare che i rappresentanti delle banche si aspettino oggi dallo stesso titolare del dicastero di via XX Settembre un' indicazione su quale stretta fiscale di nasconde dietro la dicitura riportata a pagina 23 della tabella del documento programmatico di bilancio varato nella notte di lunedì.

    «Interventi fiscali sulle banche», si legge, a fronte di un gettito per lo Stato (misurato in percentuale del Pil) pari a circa 1,2 miliardi in tre anni. Ufficialmente non ci sono indicazioni, ma è già trapelato che in questa misura dovrebbe essere contenuta la partita di scambio forse negoziata con le banche per scongiurare il taglio della deducibilità degli interessi passivi - un costo di produzione per gli istituti di credito - con un' altra forma di tassazione. Certo non gradita, ma meno dirompente.

    giovanni tria ministro dell economia giovanni tria ministro dell economia

     

    L' ipotesi che circola, ma sulla quale non vi sono conferme, è la possibilità di una tassazione sugli utili, per quanto va ricordato che se si trattasse di una nuova Robin hood tax questa non avrebbe lunga vita, visto che il precedente è già stato bollato di incostituzionalità. La riduzione della deducibilità degli interessi passivi dall' attuale 100% all' 86% (anche se nel testo originale la cifra è 82%) è vista con grande preoccupazione perchè avrebbe effetti particolarmente pesanti sulle banche con maggiori difficoltà, impattando sui ratio patrimoniali.

     

    Il ministro Tremonti a suo tempo aveva toccato quella deducibilità, ma fermandosi al 96%: il governo gialloverde era pronto ad andare ben oltre. Nella manovra entrano nuovi interventi che vanno a incidere sulla deducibilità degli oneri, investendo in modo importante la sfera dei crediti deteriorati che, come è noto, sono stati il principale fardello del sistema negli ultimi anni.

    GIUSEPPE CONTE COME ARLECCHINO SERVO DI DUE PADRONI LUIGI DI MAIO E MATTEO SALVINI THE ECONOMIST GIUSEPPE CONTE COME ARLECCHINO SERVO DI DUE PADRONI LUIGI DI MAIO E MATTEO SALVINI THE ECONOMIST

     

    Viene differita di sette anni, dall' esercizio 2019 al 2026, la possibilità di dedurre il 10% dell' ammontare dei componenti negativi delle banche: svalutazioni e perdite su crediti (le cosiddette Dta) risalenti agli anni passati per un valore complessivo di 9 miliardi, per le quali gli istituti avevano programmato di dedurre nel 2019 complessivamente 900 milioni.

     

    Un' altra misura riguarda gli aspetti fiscali relativi all' introduzione dell' Ifrs9, e cioè la deducibilità delle svalutazioni dei crediti connessa alla riclassificazione richiesta per tenere conto anche delle possibili perdite future. La direttiva europea sui requisiti patrimoniali consente di spalmare su 5 anni gli effetti patrimoniali delle svalutazioni.

    di maio conte salvini di maio conte salvini

     

    Le perdite sui crediti erano però deducibili, ai fini Ires e Irap, nella misura del 32 per cento, già nell' esercizio 2018, per un valore complessivo misurato nelle tabelle del documento in 1,1 miliardi. La norma introduce invece una dilazione di questa deducibilità in un periodo di tempo di 10 anni, nella misura del 10 per cento annuo.

     

    matteo salvini con mojito matteo salvini con mojito

    Dai numeri della tabella è possibile stimare che l' entità delle svalutazioni ai fini Ifrs9 del sistema bancario è pari a 3,5 miliardi. Sempre ieri l' Abi ha diffuso il bollettino mensile relativo all' andamento di prestiti, raccolta e sofferenze a fine settembre 2018. Dall' analisi emerge che i tassi sui prestiti continuano ad attestarsi sui minimi storici, nonostante l' allargamento del differenziale tra Btp e Bund. Il valore medio è pari a 2,58% contro 2,6% del mese precedente, con il tasso per i mutui che si attesa in media all' 1,79% contro l' 1,85% di agosto. Restano stabili le sofferenze nette, pari a 40, 5 miliardi.

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