Da Corrieredellosport.it

nole djokovic serbia gran bretagna

Sarà di nuovo Sinner contro Djokovic, stavolta in campo neutro e con una finale di Coppa Davis in palio. Sarà Italia contro Serbia domani dalle 12 per un posto contro Finlandia o Australia. Serviva un miracolo alla Gran Bretagna, dopo il ko di Draper (n. 60 Atp) contro Kecmanovic (n. 55) al primo incontro del quarto di finale. In due set, con due tie-break, il serbo si è sbarazzato del britannico e ha messo in discesa la qualificazione alle semifinali per una squadra che avrebbe dovuto soltanto confidare in una vittoria, quasi scontata, di Djokovic contro Norrie.

Nella terra di Nadal e Alcaraz, dove Nole non è tra i più amati, ma è tra i più stimati. E poi, al Martin Carpena, c’erano un bel po’ di connazionali a fargli da supporto, seppur nettamente inferiori nel numero rispetto a quelli con l’Union Jack da esibire sugli spalti, circa 5 mila, praticamente la metà del palazzetto malagueño e alcuni particolarmente irrispettosi nei confronti del campione serbo. Gli sono bastati due break: uno nel primo e l’altro nel secondo set per superare Norrie 6-4 6-4 e portare la Serbia in semifinale di Coppa Davis contro l’Italia.

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Il gesto di Djokovic e la frase urlata a fine partita

Alla fine del primo set, ecco gli screzi: mano all’orecchio, in puro stile Djokovic, per ascoltare cosa avessero da dire i britannici che lo fischiavano. E a fine partita, quando da quel settore si sono messi a suonare i tamburi mentre lui veniva intervistato dallo speaker del palazzetto, non ce l’ha fatta più: «State zitti e andate a dormire. La gente mi ha mancato di rispetto - ha poi sottolineato durante l’intervista quando si faticava a far calare il silenzio -. Nonostante questo, ho giocato un gran match».

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