ENCELADO
Paolo Virtuani per www.corriere.it
Il satellite di Saturno Encelado potrebbe nascondere nell’oceano di acqua liquida sotto la sua crosta ghiacciata condizioni favorevoli allo sviluppo di forme di vita. La scoperta è stata pubblicata dalla rivista Science e resa nota nel corso di una conferenza stampa dalla Nasa. Il risultato ottenuto dagli scienziati si basa sui dati raccolti nel corso di oltre un decennio dalla sonda Cassini, che il 15 settembre terminerà la sua corsa immergendosi negli strati superiori dell’atmosfera di Saturno.
ENCELADO
SORGENTI GEOTERMALI NELL’OCEANO
La presenza di un oceano che avvolge l’intero satellite sotto la superficie ghiacciata di Encelado era stata dimostrata già nel 2014 da ricercatori italiani guidati da Luciano Iess, dell’Università La Sapienza di Roma, con la collaborazione delll’Agenzia spaziale italiana (Asi). Ora, grazie all’Ion Neutral Mass Spectrometer, strumento a bordo di Cassini, sono stati individuati indizi che fanno ritenere possibile l’esistenza di sorgenti idrotermali all’interno dell’oceano di Encelado. Si ipotizza che sorgenti simili sulla Terra primordiale potrebbero aver avuto un ruolo fondamentale per consentire la nascita e lo sviluppo delle prime forme viventi.
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GLI INDIZI
Durante un passaggio ravvicinato di Cassini nel 2015 sopra la superficie di Encelado, sono stati rilevati idrogeno e anidride carbonica nei pennacchi dei geyser che si innalzano dai crepacci della crosta ghiacciata al Polo Sud di Encelado e che provengono dall’oceano interno. Si tratta- secondo Science - di «ingredienti critici per il processo noto come metanogenesi», cioè la produzione di metano da parte di eventuali microrganismi.
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