Da gazzetta.it
TAVECCHIO
"L'ipotesi di una mancata qualificazione ai Mondiali del 2018 sarebbe una apocalisse". Lo ha dichiarato il presidente della Federcalcio Carlo Tavecchio al termine del Consiglio federale odierno. "Ho parlato con Infantino per quanto riguarda il sistema di qualificazione - ha aggiunto il numero uno della Figc -. Non è possibile non tenere conto di quattro titoli mondiali: così si va contro la Storia. La Fifa lavorerà su questo argomento a breve".
GIAN PIERO VENTURA
Intanto Tavecchio garantisce il suo supporto all'attuale c.t.: "Ho rinnovato la fiducia a Ventura telefonandogli questa mattina: siamo con lui, vada avanti come ritiene opportuno. Se poi dovessimo fallire la qualificazione, faremo tutto ciò che è necessario per tutelare gli interessi della Federazione, valutando le cose al momento opportuno tutti insieme con Ventura, Ulivieri e il Consiglio federale". Poi ha parlato del rinnovo: "Ho contrattato il rinnovo con Ventura per dare al commissario tecnico una grande capacità nei confronti dei calciatori, un prestigio da spendere - ha aggiunto Tavecchio -. Noi abbiamo un progetto giovane, che parte da lontano: fino alla partita con la Spagna tutti erano contenti, ora questa sconfitta mette in discussione le cose. Certamente il progetto deve restare in piedi: se non dovessimo qualificarci, faremo delle valutazioni".
BUFFON E LE POLEMICHE SUL 4-2-4
FRANCESCO SAVERIO INTORCIA per la Repubblica
buffon
GIGI BUFFON, la sconfitta contro la Spagna può lasciare scorie mentali nell' Italia?
«Direi proprio di no. Abbiamo una qualificazione da raggiungere tramite i play-off, però nei play-off non ci siamo ancora. Dobbiamo vincere almeno un' altra partita, pensiamo a Israele».
E sul piano tattico ci saranno conseguenze? La partita del Bernabeu ha bocciato il 4-2-4.
«Io penso che abbiamo perso perché abbiamo trovato una squadra che si è dimostrata superiore. Poi, se vogliamo scendere nelle valutazioni tattiche, che non mi competono, il ct sa analizzare i nostri pregi e i nostri limiti: per me, dopo aver rivisto la partita, capirà benissimo quello che possiamo esprimere in certe partite contro determinate squadre e contro altre ».
E lei si sente responsabile per il primo gol di Isco?
«Sui gol si può sempre fare di più. Quando hai dieci persone davanti, se non vedi partire la palla diventa complicato. È un pelo nell' uovo, me ne rendo conto».
spagna italia
Ma era davvero una partita ingiocabile? Un anno fa l' Italia ha eliminato la Spagna all' Europeo, in fondo.
«Non esistono partite ingiocabili. Esistono dei valori, che non sempre ma spesso emergono e danno delle sentenze. La sentenza emessa da questa partita è che la Spagna ha dimostrato di essere più forte di noi.
Bravi loro».
L' Italia ha pensato di poter vincere in Spagna?
«Pensavamo, venendo da un bel filotto di risultati, di poter almeno stare in partita. Come avevo detto alla vigilia, il risultato poteva essere anche secondario. Era importante dimostrare di poter fare la gara, creare grattacapi, mantenere il risultato in bilico fino all' ultimo. Così non è stato: in mezzo ai nostri demeriti, che ci sono sicuramente, esistono anche i meriti degli spagnoli. Non mi aspettavo fossero così superiori».
Lei ha affrontato la Spagna 12 volte negli ultimi 13 anni. Come spiegherebbe la distanza che c' è con l' Italia?
«Hanno una qualità eccelsa nei vari singoli, non da oggi ma da dieci anni. Hanno un modo di giocare consolidato in tantissimi anni: se fanno una cosa in campo, sanno perché la fanno.
SPAGNA ITALIA
E questa sicurezza te la danno solo il tempo e le vittorie costruite insieme. In più, continuano a sfornare interpreti nuovi».
Dalla vigilia gli spagnoli sono sembrati più sereni.
«C' è una differenza nell' approccio, gestiscono le gare con la consapevolezza di essere una grande squadra. Sanno che possono farti male in qualsiasi momento, magari dopo tre minuti di possesso capiscono di averti stancato e di poter affondare ».
Dopo due eliminazioni al primo turno, anche il Mondiale in Russia sarà in salita per l' Italia?
«Innanzitutto pensiamo e speriamo di andarci. Una volta ottenuta la qualificazione, avremo quasi un anno davanti: ci saranno tanti altri stage, allenamenti insieme per conoscerci, crescere, affinare determinati meccanismi».
Ventura ha detto che gli spagnoli non sono umani e l' Italia sì.
«Speriamo di qui a giugno di diventare un po' meno umani anche noi».
spagna italia isco