DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Tommaso Labate per il Corriere della Sera
silvio berlusconi forza italia
«Se la sentenza della Corte di Strasburgo su Berlusconi può arrivare nel 2017? Non è inverosimile». Non ci sono soltanto la prudenza istituzionale espressa da Paolo Gentiloni domenica o le voci sui possibili esiti della sentenza della Consulta sull' Italicum. Ad allungare virtualmente la durata della legislatura, e quindi a confermare il più oscuro degli scenari per Matteo Renzi, c' è anche la conferma che la sentenza che potrebbe restituire l' agibilità politica a Silvio Berlusconi dovrebbe arrivare nell' anno in corso.
cena fund raising di forza italia tajani e silvio berlusconi
Stavolta non sono i desiderata espressi dall' ex premier. A parlare, nel corso della trasmissione radio Un giorno da pecora , è Guido Raimondi, che della Corte europea dei diritti dell' uomo è il presidente. E che, pur richiamandosi al «totale riserbo sui casi pendenti», di fatto chiarisce che la decisione dovrebbe arrivare nell' anno in corso. Ogni accelerazione sul fronte delle elezioni anticipate, insomma, si scontrerà da domani con un' opposizione ancora più tenace di Forza Italia, che a questo punto della storia - e con la rottura con la Lega agli atti - ha tutto l' interesse a verificare la possibilità di Berlusconi di tornare a candidarsi.
L' attesa della sentenza, ad Arcore, ha un sapore diverso da quello che aveva fino a poche settimane fa. Non c' è solo l'«ottimismo» manifestato urbi et orbi da Berlusconi. C' è anche un quadro che, tanto a Roma quanto a Strasburgo, sembra sorridere alla causa dell' ex premier. Dai rapporti col Quirinale a quelli con Palazzo Chigi passando, dettaglio tutt' altro che trascurabile, dal fatto che sullo scranno più alto del Parlamento Ue adesso siede un berlusconiano doc come Antonio Tajani.
PAOLA SEVERINO GIANNI LETTA SILVIO BERLUSCONI
Senza dimenticare che, su entrambi i filoni di ricorso presentati (uno sulla legge Severino, l' altro sul «giusto processo»), gli avvocati sono convinti di spuntarla. Accordarsi su una legge elettorale proporzionale, che è in cima ai desiderata di Berlusconi, è da oggi una condizione necessaria ma non più sufficiente per avere da Forza Italia il via libera al voto anticipato. «Se la sentenza arriva entro la scadenza naturale della legislatura, non possiamo andare a votare prima», è l' ordine di scuderia.
I legali coordinati da Niccolò Ghedini, adesso, si preparano a rispondere alle deduzioni inviate da Palazzo Chigi alla Corte di Strasburgo. Sul plico, dal contenuto fino a oggi misterioso, arriva un fascio di luce. Chi l' ha letto racconta che il governo italiano, di fronte alla Corte europea, ha descritto la legge Severino come «assolutamente compatibile con l' ordinamento comunitario». E che gli effetti collaterali della retroattività sono validi anche perché «non sono una sanzione penale».
Una posizione tutt' altro che morbida. Che qualcuno tra i berlusconiani, nonostante il parere sia stato confezionato dall' Avvocatura di Stato, considera come «l' ultimo regalino della perfidia di Renzi al governo».
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