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Una nave della Marina Militare italiana ha soccorso e salvato circa 40 migranti che erano alla deriva su un barcone. L’operazione è stata portata a termine nella zona Sar della Libia nella mattinata di giovedì. L'unità italiana ha raccolto l'Sos ed è intervenuta sulla base delle leggi del mare che obbligano a prestare soccorso a imbarcazioni in difficoltà. Nonostante ciò la reazione del ministro Salvini è stata immediata e di segno negativo: «I porti sono chiusi, io non ne do».
Aggiungendo poi una implicita critica alla collega di governo responsabile della difesa Elisabetta Trenta: «O si lavora tutti nella stessa direzione o non può esserci un ministro dell’interno che chiude i porti e qualcun altro che raccoglie i migranti. È vero che bisogna chiarire alcune vicende all’interno del governo».
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Ora alla nave della Marina Italiana deve essere assegnato un porto di approdo. Ma la resistenza del Viminale rischia di riaprire un caso come quello della nave Diciotti, la quale, benché italiana venne tenuta ferma fuori dal porto di Siracusa con 170 persone a bordo. In base alle norme Ue e ai trattati internazionali, inoltre, i 40 salvati non possono essere riportati in Libia da una nave battente bandiera italiana, poiché la Libia non è considerata porto sicuro.
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