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    PIÙ “SMART”, MENO “PHONE” – 44 SCUOLE IN INGHILTERRA HANNO DECISO DI METTERE AL BANDO L’USO DEL CELLULARE PER I LORO STUDENTI – DIVERSI STUDI DIMOSTRANO CHE I TELEFONINI HANNO UN IMPATTO “CATASTROFICO” NON SOLO PER L’APPRENDIMENTO, MA ANCHE PER LA SALUTE MENTALE DEI RAGAZZINI – ALLE ELEMENTARI I “DEVICE” SARANNO VIETATI DEL TUTTO, MENTRE NEGLI ISTITUTI SECONDARI DEVONO ESSERE CONSEGNATI ALL’ENTRATA: “ANCHE SOLO LA CONSAPEVOLEZZA DI AVERE IL TELEFONO NELLO ZAINO O IN TASCA È UNA DISTRAZIONE”


     
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    Estratto dell’articolo di P. D. C. per il “Corriere della Sera”

     

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    Sulla scia della crescente preoccupazione internazionale sull’impatto degli smartphone sulla salute mentale e sulla concentrazione degli adolescenti, un gruppo di scuole inglesi, l’Ormiston Academies Trust, ha deciso di mettere al bando l’uso del cellulare per i suoi allievi, 35.000 bambini e ragazzi di 44 istituti statali, di cui 32 licei.

     

    Già a febbraio, il governo aveva modificato le direttive sull’uso dei telefoni a scuola, sottolineando che a 12 anni in Gran Bretagna il 97% degli studenti ne possiede già uno. […] L’esecutivo aveva chiesto che le scuole bloccassero l’uso dei cellulari, non solo in classe ma anche durante le ricreazioni e la pausa pranzo.

     

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    Si trattava di linee guida: ora molti istituti passano ai fatti. Con il ritorno sui banchi la settimana scorsa, le scuole del gruppo Ormiston hanno introdotto nuove regole. Alle elementari i cellulari sono banditi del tutto. Nella maggior parte degli istituti secondari (dagli 11 ai 18 anni) devono essere consegnati all’entrata, dove vengono riposti in bacheche, scatole o sacchetti, a seconda delle disponibilità di spazio.

     

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    A fine giornata possono essere ritirati. Per Tom Rees, amministratore delegato del gruppo Ormiston, «è impossibile imparare senza concentrazione». «La battaglia contro i telefonini è una battaglia sull’attenzione», ha detto. «Anche solo la consapevolezza di avere il telefono nello zaino o in tasca è una distrazione». Un impatto che definisce «catastrofico» non solo per l’apprendimento — a scuola, così come a casa — ma anche per la salute mentale: «C’è stato un gravissimo aumento nei casi di ansia, di autolesionismo, di tentativi di suicidio, di ricoveri che interessano gli adolescenti». Un fenomeno che, sottolinea, non può non essere collegato all’iperconnessione dei ragazzi e ai social.

     

    Per Peter Kyle, ministro per la tecnologia, l’esperimento australiano sul divieto di accedere ai social sino ai 16 anni «è da studiare attentamente». […]

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