DAGONEWS
ABBRACCIO TRA ZELENSKY E BIDEN
L’avvio dell’anno elettorale che porterà all’elezione del nuovo presidente degli Stati Uniti, a novembre 2024, sta creando molte tensioni a Bruxellles. Gli europoteri sono molto preoccupati all’ipotesi di ritrovarsi alla Casa Bianca un presidente repubblicano (Trump o il suo fac simile, Ron Desantis), contrario a pompare miliardi di dollaroni in direzione Kiev.
Se Washington fa un rapido e improvviso dietrofront, come già ha fatto in Afghanistan, dove dalla sera alla mattina hanno lasciato donne e bambini in mano ai Talebani, l’Europa si ritroverà con una mano davanti e l’altra ‘ndré. Senza il sostegno americano, la resistenza ucraina dura quanto un gatto sul raccordo anulare, e a quel punto Putin avrebbe gioco facile nel prendersi quel che vuole.
joe biden a kiev con zelensky 3
L’Europa si ritroverebbe con un vicino ormai ostile e aggressivo (la Russia), difficile da contenere per le sue disponibilità economiche e militari, e allo stesso tempo avrebbe enormi difficoltà a ricostruire con Mosca un rapporto di fiducia come ai vecchi tempi. Senza contare che gli americani, che come dice Marco Travaglio, “rompono il cazzo da 70 anni”, si muovono in autonomia per i loro interessi egemonici: l’accordo Aukus con Regno Unito e Australia, per lo sviluppo di sottomarini nucleari di nuova generazione, conferma che la vera priorità di Washington non è la stabilità del vecchio continente, ma la sfida alla Cina nel Pacifico. Tradotto: vista dagli Usa, l’Europa è solo un’arena in cui giocare una delle sue molteplici partite a scacchi.
VOLODYMYR ZELENSKY E JOE BIDEN A KIEV VOLODYMYR ZELENSKY E JOE BIDEN A KIEV 1