DAGOREPORT - CHI L’HA VISTO? ERA DIVENTATO IL NOSTRO ANGOLO DEL BUONUMORE, NE SPARAVA UNA AL…
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Sabato scorso Dagospia ricordava al candidato monticiano, Gregorio Gitti, che da un anno il numero uno di Finmeccanica, Giuseppe Orsi, era inquisito dalla magistratura con la pesante accusa di riciclaggio internazionale e sospetto di tangenti pagate per la vendita di una partita di elicotteri AugustaWestland al governo dell'India.
Il genero di Abramo Bazoli, che a quanto pare ha libero accesso nelle stanze del Corriere (interviste) anche nei giorni amari della sua svendita da parte del suocero, aveva sollecitato, sventatamente come vedremo, le dimissioni del presidente dell'Eni, Paolo Scaroni, finito indagato per lo scandalo Saipem.
Un'imprudenza non da poco per lo smemorato avvocato bresciano, dimentico, appunto, che il suo leader-premier, Rigor Mortis, tacendo per lunghissimi mesi sul "caso" del manager di Finmeccanica - finito ieri agli arresti -, si è reso complice della disfatta in Borsa di uno dei player mondiali nel campo dell'aviazione e dei sistemi di sicurezza più sofisticati. E della pessima figura internazione cui, ingiustamente, è stata esposta Finmeccanica davanti ai suoi competitori internazionali.
Nella sua dichiarazione contro Paolo Scaroni a "casa Corriere", il rampante Gitti faceva anche osservare come l'ad di Eni era stato scelto dall'allora premier Silvio Berlusconi. Trascurando il particolare, grazie alla benevolenza dei cronisti, che Giuseppe Orsi in Finmeccanica è stato la prima nomina fatta da Mario Monti appena messo piede a palazzo Chigi.
Ora spetterà alla magistratura inquirente provare le accuse contro il manager varesino più amato dalla Lega di Maroni. Il manager che nelle ore libere confidava al pio Ettore lo Fusto Gotti Tedeschi, di come il giovane Alberto Nagel (Mediobanca) gli aveva raccontato delle "false" consulenze all'ex moglie del ministro del Tesoro, Vittorio Grilli.
E svelare poi quale ruolo di "puparo" continua a svolgere l'ex presidente dello Ior, Gotti-Tedeschi, nelle retrovie dei Poteri marci. Che con Orsi si vantava di avergli assicurato la "tutela" del direttore del "Corriere della Sera", Flebuccio de Bortoli.
Chissà se il puntuto avv. Gregorio Gitti oltre che su Paolo Scaroni, ha qual cosa da dire sulla presenza del banchiere cattolico in posti di spicco nella Cassa depositi e prestiti di Vito Gamberale e Franco Bassanini, anche dopo la sua chiamata in causa per lo scandalo Montepaschi di Siena-Antonveneta. Magari il solerte candidato monticiano, potrà verificare (e denunciare) se c'è un possibile conflitto d'interessi se nella pubblica Cassa depositi e prestiti trovi posti (e spazio) il proconsole italiano del privato Banco di Santander. O solo Opus Dei?
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