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Luca Fornovo per "la Stampa"
Sergio Chiamparino si troverà faccia a faccia e allo stesso tavolo di Giuseppe Guzzetti, il presidente dell'Acri e di Cariplo con cui l'ex sindaco di Torino si è scontrato in più occasioni per le nomine dei vertici di Intesa Sanpaolo. Da ieri Chiamparino, ex sindaco di Torino e da maggio presidente della Compagnia di San Paolo, è anche il nuovo vice presidente dell'Acri, l'associazione delle fondazioni e delle casse di risparmio. Un gradino appena più in basso di Guzzetti, potente dominus della finanza bianca.
Con questa nomina, proposta peraltro dallo stesso Guzzetti, la Compagnia, azionista di peso della banca Intesa Sanpaolo con quasi il 10%, si rafforza all'interno dell'Acri. Oltre a Chiamparino, Luca Remmert, vice presidente della Compagnia, è già da un paio d'anni membro dell'ufficio di presidenza dell'associazione delle fondazioni.
Un'altra posizione chiave. Commentando la nomina, Chiamparino si è detto «onorato di entrare a far parte del Consiglio dell'Acri: un'associazione che sostiene le fondazioni di origine bancaria nel loro impegno al servizio del Paese e dei territori». Sono certo, ha aggiunto l'ex sindaco che «imparerò molto e metterò a disposizione dell'associazione, così come della fondazione che ho il privilegio di presiedere, tutte le mie energie, il frutto delle esperienze e la rete di relazioni che ho costruito».
Chiamparino, spiega l'Acri, si affianca a Guzzetti e agli altri quattro vice presidenti: Antonio Patuelli (presidente della Cassa di risparmio di Ravenna), Gabriello Mancini (presidente della fondazione Mps), Vincenzo Marini Marini (presidente della fondazione Cassa di risparmio di Ascoli Piceno) e Antonio Miglio (presidente della fondazione Cassa di risparmio di Fossano). Si avvia, invece, a un compromesso, fra Fondazioni e Tesoro, la conversione delle azioni detenute dagli enti nella Cassa Depositi e Prestiti. Le 65 fondazioni che detengono il 30% del capitale sono intenzionate a «rimanere socie» ha spiegato Guzzetti.
Tornando alla nomina di Chiamparino all'Acri, questa mossa viene letta come una sorta di pacificazione con Guzzetti, dopo gli attriti passati. Lo scontro più eclatante tra i due risale all'aprile di due anni fa. Tutto partì da un'intervista a La Repubblica di Chiamparino, allora primo cittadino di Torino, che spiegava di aver scaricato Enrico Salza dalla presidenza del Consiglio di gestione di Intesa, per colpa dell'indisponibilità di Guzzetti.
Dichiarazioni che avevano reso furibondo il numero uno di Acri e Cariplo che aveva rispedito al mittente e ai salotti torinesi la responsabilità di scelte e accordi su Intesa. «Le ragioni dell'opposizione di Salza sostenne allora Guzzetti - sono da riferire esclusivamente a rivalità , intrighi e contrasti interni al mondo torinese».
Sempre per Intesa, ma più sotterranea è stata la guerra tra Cariplo e la Compagnia, quando è venuto il momento di sostituire Corrado Passera, che a novembre di un anno fa ha lasciato l'incarico di consigliere delegato della banca per diventare ministro dello Sviluppo economico del governo Monti.
Forse anche per contare di più in Intesa, la Compagnia, avrebbe gradito la nomina al posto di Passera di Marco Morelli, allora direttore generale vicario e alla guida a Torino della Banca dei Territori. Ma solo un candidato esterno, come Enrico Cucchiani, si riuscì a sbloccare la partita.
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