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AIUTO, MI HANNO PIGNORATO IL NEPAL! - SEQUESTRATI PADIGLIONI E STRUTTURE DI EXPO’: LAVORI NON PAGATI PER 4 MILIONI DI EURO ALLE AZIENDE CHE LI HANNO EFFETTUATI - SALA SULLA GRATICOLA: LE IMPRESE CHIEDONO UDIENZA A LUI E CANTONE MA NON OTTENGONO RISPOSTA (CIAO CORE)

Marianna Baroli per “Libero Quotidiano

 

expo milano fileexpo milano file

I padiglioni di Nepal, Ungheria e Russia. Ma anche l' area che si trova tra il cluster del Cacao e quello del Caffè, più spazi interni alla «piastra» del sito. Tutto sotto sequestro. Chiuso, blindato, interdetto ai lavoratori oggi in cantiere per lo smantellamento dell' area, ma anche a coloro che queste aree le hanno costruite e gestite.

 

Colpa dei lavori non pagati per circa 4 milioni alle aziende che li hanno effettuati per conto di Expo spa o delle imprese che hanno vinto gli appalti banditi dalla società guidata fino a un mese fa dal candidato sindaco del Pd Beppe Sala.

 

expo la coda infinita al padiglione kazakistanexpo la coda infinita al padiglione kazakistan

Sono diverse le aziende italiane che si sono impegnate per costruire, in tempo per l' apertura del 1 maggio, le strutture necessarie ad arricchire il Cardo e il Decumano. Alcune di queste strutture, tuttavia, oggi sono intoccabili poiché le aziende appaltatrici non hanno ancora inviato il saldo delle prestazioni effettuate. I debiti sono tanti.

 

Come quello con Rvs Holding Mosca (incaricata di allestire il padiglione sovietico) con cui la Imeco srl vanta un credito di 950 mila euro, o quello di 1 milione di euro, che oggi ha messo in ginocchio la «Redaelli costruzioni» di Concorrezzo, impresa che ha gestito la costruzione del padiglione ungherese.

MERKEL RENZI EXPOMERKEL RENZI EXPO

 

Ieri, durante la seduta della commissione Attività produttive della Regione Lombardia, l' Associazione imprenditori lombardi (Ail) ha presentato anche una lunga lista di conti che non sarebbero ancora saldati direttamente da parte di Expo spa.

 

Si tratta, in questo caso, di servizi di ogni tipo: dalla sicurezza gestita da Ivri alle opere di carpenteria e ai collaudi,rilievi topografici, opere edili, interventi sul verde e perfino l' Open Air Theatre. Il totale di lavori non pagati supera i 2 milioni di euro. Il conto, sommato con i crediti dei padiglioni, tocca i 4 milioni.

EXPO ALBERO DELLA VITAEXPO ALBERO DELLA VITA

 

E l' Ail, insieme al «Consorzio Distretto 33», lancia l' ennesimo appello alle istituzioni: «Abbiamo chiesto udienza sia a Beppe Sala che a Raffaele Cantone, a cui abbiamo inviato tutti i carteggi necessari per avviare un' inchiesta, ma non abbiamo ricevuto alcuna risposta» denuncia Dario Ferrari, presidente di Distretto 33.

 

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«A inizio anno» raccontano Ferrari e il suo legale, l' avvocato Cortesi, «i debiti ammontavano a quasi 5 milioni di euro». Ieri, durante l' audizione in Regione, sono stati 18 i piccoli e medi imprenditori rappresentati dal Consorzio a pretendere i soldi. «Il nostro dubbio è che non saranno gli unici» commenta il consigliere della lista Maroni, Marco Tizzoni. «La Regione vuole vederci chiaro».

 

Chiosa il presidente della Commissione Angelo Ciocca (Lega): «I lavori vanno pagati». In difesa di Sala e dell' Expo si schiera il consigliere Pd: «Non c' è alcuna responsabilità diretta della società Expo, è la società appaltatrice che non onora gli impegni». In realtà, le imprese elencano anche una serie di lavori effettuati direttamente per conto di Expo.

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E le ombre sui conti dell' evento continuano ad allungarsi: nell' assemblea del 9 febbraio era emersa la perdita da 32 milioni di euro per il 2015, mentre lo stesso Sala confermava che la liquidità sarebbe stata sufficiente «per le prossime 3-4 settimane». Expo ha finito i soldi, insomma. Con intere aree sotto sequestro per lavori non pagati.