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C'è chi ha paura del decollo e chi dell'atterraggio. Di sicuro non aiutano le piste di alcuni aeroporti. Ad esempio al "Lukla Airport" in Nepal, abbarbicato su una montagna, la pista finisce in un burrone di quasi tremila metri. E' larga 20 metri e lunga 460 metri(normalmente una pista è lunga 5.500 metri), il che la rende una tra le più pericolose al mondo.
Al "Gustaf III airport" di St Barts atterrano ricchi e famosi, ma i piloti sono sempre nervosi perché devono infilarsi in una corsia strettissima. Viene richiesto loro un training specifico. Il decollo non è meno spaventoso, con l'aereo che quasi sfiora la testa dei vacanzieri in spiaggia.
Il "Barra Airport", in Scozia, ha una spiaggia al posto della pista. L'orario dei voli dipende dalla situazione del mare: quando c'è alta marea, la pista finisce immersa. Lo scenario è talmente bello che può distrarre dal fatto che si sta atterrando sulla sabbia.
L'aeroporto di Madeira, il "Funchal" è annoverato tra i più pericolosi al mondo. La pista è cortissima e circondata da montagne. Più di una volta gli aerei sono andati lunghi, precipitando in mare. E' stata già modificata un paio di volte, ma con qualche esile pilone di cemento che dà poco conforto ai passeggeri.
Il "Gibraltar International Airport" non fa meno paura. La pista è lunga solo 2000 metri e incrocia la strada principale della città . Il traffico sulla "Winston Churchill Avenue" viene bloccato ogni volta che un aereo atterra o decolla. E' il più pericoloso in Europa.
Il "Courchevel Airport" è situato su un dirupo, a quasi 2000 metri sulle Alpi Francesi. I piloti devono fermarsi appena prima dello strapiombo, nonostante il ghiaccio e la neve. Ma solo i jet privati possono atterrare qui, dopo che lo ha fatto Jamed Bond in "Il domani non muore mai".
Per fortuna nel 1998 è stato chiuso il "Kai Tak Airport" di Hong Kong, a causa dei troppi incidenti. La discesa avveniva fra montagne e grattacieli, poi la pista si gettava in mare.
Atterrare al "Juancho E. Yrausquin Airport" di Saba, nei Caraibi Olandesi, su una pista lunga solo 400 metri, è considerata ormai una forma d'arte. Così come il traffico all' aeroporto Principessa Giuliana di St Maarten è diventato uno sport spettacolare. E' situato così vicino a Maho Beach, che c'è stato bisogno di mettere i segnali per indicare ai turisti il pericolo di morte.
Anche il "Mariscal Sucre Airport" di Quito è una bella sfida per i piloti, che devono affrontare una ripida angolazione e atterrare a quasi tremila metri, circondati dai vulcani. Da quando è stato aperto, qui ci sono stati almeno dieci incidenti. Ancora peggio la situazione del "Paro Airport", in Bhutan: la pista è sull'Himalaya, tra cime che superano i 5.000 metri. Gli aerei devono fare la gincana fra vette e case arroccate sulle montagne, e devono affrontare forti venti e turbolenze. A parte questo, la vista è magnifica.
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