“CHIARA, TI RICORDI QUANDO HAI AMMESSO A FEDEZ CHE TI SEI SCOPATA ACHILLE LAURO?” - IL “PUPARO” DEL…
1. TELECOM E FASTWEB ALLEATE SU BANDA ULTRALARGA
(ANSA) - Telecom Italia e Fastweb alleate nella banda ultralarga per sperimentare, senza vincoli d'esclusiva, soluzioni innovative per gli obiettivi dell'Agenda Digitale Europea, portare i 100 mega usando sia la fibra che il rame (FTTC). Lo prevede il memorandum of understatement firmato il 24 aprile e valido fino a dicembre 2016 che coinvolge anche Alcatel Lucent e Huawei.
L'accordo, si legge nel MoU, prevede due fasi. A maggio la sperimentazione nei laboratori di Telecom a Torino e di Fastweb a Milano della tecnologia Vdsl enhanced (fornita da Alcatel Lucent e da Huawei) su architettura FTTC (fibra fino all'armadio e poi rame fino a casa), e da ottobre la realizzazione di collegamenti sul campo in diverse città per rendere disponibili agli utenti velocità superiori ai 100 megabit al secondo.
Il progetto 'supera a destra' Metroweb, lascia alle spalle le polemiche sulle società della rete 'in condominio' e si inserisce nel percorso che Telecom Italia e Fastweb stanno compiendo per raggiungere i target della Digital Agenda in coerenza con gli obiettivi del piano del governo sulla Banda Ultrarga, che mira a raggiungere almeno il 50% della popolazione con velocità di 100 megabit al secondo.
Entrambe le società infatti hanno già avviato e annunciato sperimentazioni separate delle nuove tecnologie di "boosting" della fibra (vectoring, Super vector, Gfast). Ora però la sperimentazione congiunta - si legge nel MoU - ha l'obiettivo di ottimizzare la coesistenza degli operatori dal punto di vista dello sfruttamento delle capacità trasmissive e verificare la qualità delle prestazioni delle nuove tecnologie anche su cabinet con un elevato numero di linee ultrabroadband attive.
I risultati della sperimentazione, hanno concordato Telecom e Fastweb, saranno messi a disposizione del mercato. A ottobre partirà la sperimentazione in campo: clienti reali già collegati in Fiber To The Cabinet di Telecom Italia e di Fastweb saranno collegati con Vdsl enhanced e le relative velocità saranno sottoposte a rilevazioni multiple.
2. LE PARTITE E LE PREOCCUPAZIONI PER TELECOM ITALIA
Daniela Polizzi per il “Corriere della Sera”
Che secondo il Premier il capitalismo di relazione e l’assenza di trasparenza che lo caratterizza fossero uno dei mali più evidenti del Paese, Matteo Renzi lo aveva già fatto capire chiaramente. Su tutti i dossier chiave ha chiamato al suo fianco profili professionali che hanno avuto come riferimento solo il mercato. È il caso di quello di Andrea Guerra, l’ex ceo di Luxottica, ora consulente strategico sui casi industriali più delicati, che anche ieri, davanti alla platea delle società che aspirano a Piazza Affari, era al suo fianco.
L’approdo al listino per il tandem Renzi-Guerra è un modo per togliere quel tappo che blocca il decollo delle aziende verso i mercati globalizzati. Sempre che si rispettino le regole. In primo luogo l’apertura dei board a consiglieri indipendenti, un passo indietro degli imprenditori e delle famiglie che non devono avere come obiettivo primario il controllo delle aziende (anche attraverso noccioli duri o patti di sindacato) a discapito della crescita. Questo, se si vuole essere credibili nei confronti degli investitori internazionali sempre più attratti dai venti di ripresa che soffiano sul Paese.
andrea guerra matteo renzi leopolda
È possibile tuttavia che dietro le dichiarazioni di Renzi ci sia stato anche il riferimento alle due partite più calde in materia di modernizzazione del Paese. La prima porta il nome di Metroweb e il progetto di portare la banda ultralarga in tutta la Penisola e nella quale il governo vorrebbe che tutte le parti in campo partecipassero: dai soci del Fondo strategico a F2i fino agli operatori tlc. Senza lasciare fuori Telecom Italia. La seconda sono proprio i futuri assetti dell’ex monopolista.
Dopo lo scioglimento del patto di sindacato incardinato sulle relazioni tra le banche, Telecom appare diventato sempre più una public company. Appunto, sembra. Quel che non è chiaro a Renzi e al suo staff è che cosa diventerà. Con il colosso Vivendi di Vincent Bolloré determinato ad accrescere il suo peso azionario nell’incumbent italiano. Bolloré è un imprenditore attento al mercato.
Ma non ha mai disdegnato le alleanze e le relazioni. E guarda con interesse ai piani di Mediaset e Sky. La domanda che Renzi si pone, forse con qualche preoccupazione, è proprio verso quale direzione e quale modello capitalistico il patron francese potrebbe traghettare Telecom.
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