DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Fabio Pavesi per Sole 24 Ore
Sarà un autunno rovente per il raider franco-polacco Romain Zaleski e la sua Tassara. E sarà il momento della verità del lungo connubio con le principali banche italiane. Un primo segno del precipitare della situazione è stato il passaggio degli 800 milioni di crediti di Intesa Sanpaolo da prestiti in ristrutturazione a prestiti incagliati. Vuol dire che per quei crediti netti (l'importo lordo è di 1,2 miliardi) il rischio che si tramutino in perdita per la banca è sempre meno remoto.
Poi UniCredit, altro grande prestatore di denaro a Zaleski, ha manifestato tutto il suo disappunto sul percorso di riassetto. Il filo lungo che lega storicamente il finanziere alle banche è quindi sempre più sottile. Viene al nodo la politica scellerata di aver ricoperto di prestiti ingenti, circa 2,9 miliardi, un puro raider. Non un imprenditore ma uno speculatore di Borsa. Le attività della Tassara infatti sono fatte pressochè tutte da partecipazioni per 2,3 miliardi (bilancio 2011) su 2,7 miliardi di attivo. Il gioco perverso giocato dalla Tassara in tutti questi anni era questo.
Tu banca mi presti denaro e io con quel denaro compro le tue azioni. Il che pone Zaleski (e le banche) nel più classico conflitto d'interessi. Zaleski è contemporaneamente debitore e azionista delle banche. Con risultati devastanti. La crisi finanziaria con la caduta dei titoli in borsa ha prodotto il dissesto della Tassara. Dal 2008 infatti siamo al terzo gito di boa della ristrutturazione dei debiti.
Le banche concedono tempo per la restituzione dei prestiti alzando un poco i tassi. La situazione già a fine del 2011 era esplosiva. La Tassara ha dovuto svalutare le partecipazioni e ha bruciato tutto il capitale finendo addirittura con patrimonio negativo per 430 milioni. Una situazione fallimentare. Il 2012 (il bilancio non è ancora disponibile) con il recupero delle quotazioni dei titoli e le operazioni Edison e la quotazione di Alior Bank potrebbe aver visto migliorare la situazione. Che resta però senza dubbio pesantissima.
Le Intesa Sanpaolo sono in pancia a Tassara a 3,59 euro di valore (oggi quotano 1,5 euro); le azioni Mps sono state pagate 1,49 euro (oggi 0,2 euro); le Ubi banca sono a bilancio per oltre i 12 euro contro prezzi di mercato di 3,4 euro. Alla fine il valore di mercato delle partecipazioni è poco più della metà rispetto ai 2 miliardi messi a bilancio. Ci vorrebbe un miracolo.
Ovvero sia che i prezzi di Intesa; Mps, Ubi banca e Bpm si mettano a recuperare il 100-200% per mettere al riparo Tassara. Ma le banche che hanno finanziato improvvidamente per i suoi acquisti di Borsa il raider franco-polacco ora non hanno più tempo di aspettare. Rischiano come per Intesa di perdere buona parte dei 2,4 miliardi di crediti in capo a Zaleski. Ecco perchè sarà un autunno caldo, molto caldo.
Bazoli Zaleski IL FINANZIERE ROMAIN ZALESKIRomain ZaleskiZaleski e moglie HeleneRomain ZaleskiCocchi e Zaleski
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