renzi visco

SCENDE IN CAMPO IL PARTITO BANKITALIA - GLI APPELLI DI VISCO SUL BAIL IN CADUTI NEL VUOTO: IL PRIMO E' DEL MARZO 2013 E L'HA RICEVUTO VITTORIO GRILLI, ALLORA MINISTRO DEL TESORO DEL GOVERNO MONTI - MA IL 25 FEBBRAIO C'ERANO STATE LE ELEZIONI E BERSANI ANCORA PROVAVA A FARE IL GOVERNO CON GRILLO - ORA VISCO TEME PER LA POLTRONA...

Vai all'articolo precedente Vai all'articolo precedente
guarda la fotogallery

Alberto Statera per “Affari & Finanza - la Repubblica

 

IGNAZIO VISCO RELAZIONE 2016 IGNAZIO VISCO RELAZIONE 2016

Ignazio Visco non ci sta. Messo sulla graticola coram populo e dal governo per i fallimenti delle quattro banchette, ma anche per non aver abbastanza denunciato i rischi che correvano banche ben più importanti, oberate di 200 miliardi di sofferenze, con il burden sharing e il bail in che dal primo gennaio 2016 vietano gli aiuti pubblici, il governatore della Banca d' Italia ha subìto per mesi l' irritazione di Matteo Renzi ("In Bankitalia chi ha sbagliato pagherà").

 

Ma chi ha sbagliato veramente sul bail in, lasciando che le banche europee si salvassero con centinaia di miliardi pubblici e noi no? La direttiva Brrd, con il bail in, non spunta improvvisamente, ma dopo anni di discussioni fu approvata il 15 aprile 2014.

 

MARIO MONTI E VITTORIO GRILLI jpegMARIO MONTI E VITTORIO GRILLI jpeg

Probabilmente pochi capirono cosa effettivamente significasse per le nostre banche tormentate dalle sofferenze, per gli investitori, gli azionisti e persino i correntisti. Sicuramente non i cinque governi che si susseguirono e in particolare il governo Monti, in carica dal 2 aprile 2013, con ministro dell' Economia Vittorio Grilli, visto che i richiami di Bankitalia furono chiusi in un cassetto e l' investimento pubblico complessivo fu di un miliardo contro i 239 della Germania.

 

Così gran parte dei paesi europei risolvevano i problemi delle proprie banche con corpose ricapitalizzazioni pubbliche, prima che queste venissero vietate. L' Italia invece perse il treno, nonostante gli alert della Banca d' Italia, che già il 12 marzo 2013 scriveva dei rischi insiti in un' applicazione indebitamente estensiva dei principi del bail in e del burden sharing.

VITTORIO GRILLI VITTORIO GRILLI

 

"In ogni caso - scriveva la la Banca d' Italia in un documento tecnico assai preoccupato - l' eventuale conversione o svalutazione forzosa di titoli di debito dovrà rispettare i diritti dei creditori e degli azionisti ( e naturalmente dei correntisti-ndr ) in coerenza con la Carta dei diritti fondamentali dell' Unione Europea e con la Convenzione europea dei diritti dell' uomo.

 

Il mantenimento di condizioni di certezza del diritto contribuirà a evitare che in una fase di fragilità dei mercati la possibilità di un' applicazione indebitamente estensiva del burden sharing ostacoli la ripresa e lo sviluppo del mercato degli strumenti subordinati".

FABRIZIO SACCOMANNI MARIO DRAGHI VITTORIO GRILLIFABRIZIO SACCOMANNI MARIO DRAGHI VITTORIO GRILLI

 

L' articolo 17 della Carta dei diritti dell' uomo indica espressamente che il diritto di proprietà implica quello di godimento, di uso e di disposizione.

 

Il requisito della causa di pubblico interesse - ne ricava il documento - "richiede un pericolo di pregiudizio per la stabilità concreto e attuale e non uno scenario meramente ipotetico quale quello risultante da uno stress test". Niente avvenne, neanche l' istituzione di una fase transitoria per consentire ai paesi che non avevano aiutato le banche di pareggiare il conto con chi l' aveva fatto.

 

draghi contestato con i coriandoli 4draghi contestato con i coriandoli 4

Sono passati tre anni e giovedì scorso Mario Draghi al direttivo della Bce è stato chiaro, pur nel rispetto dei ruoli istituzionali, pronunciandosi a favore di interventi eccezionali dello Stato ed echeggiando le parole che Ignazio Visco spende da tempo per ottenere un paracadute statale per le banche in difficoltà.

 

Quando si farà un serio bilancio storico di queste vicende, si capirà di chi sono stati i peccati, nel migliore dei casi di scarsa lungimiranza. Nel frattempo, nonostante le minacce poco istituzionali, c' è poco da dubitare: troveremo Ignazio Visco assiso a via Nazionale fino alla scadenza naturale.