BARAONDA BANCARIA - UN SALTO INDIETRO NEL PASSATO PER GLI ISTITUTI CHE TORNANO SOTTO IL CAPPELLO PUBBLICO - PASSERA (GOVERNO), VISCO (BANKITALIA) E VEGAS (CONSOB) SUL PONTE DI COMANDO - LA SCIALUPPA CDP E' PRONTA A ESSERE MESSA NELLE ACQUE AGITATE DELL'INDUSTRIA FINANZIARIA PER SALVARE MPS E FONSAI DALL'ASSALTO DEGLI STRANIERI - E IL MERCATO VA A FARSI BENEDIRE - LA CITY ORDINA I MATRIMONI DELLE PICCOLE BANCHE: "L'ITALIA NON PUO' FARCELA"…

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Francesco De Dominicis per "Libero"

Sotto i colpi della tempesta perfetta, l'industria finanziaria italiana cerca una nuova identità. Banche e assicurazioni guardano al futuro con preoccupazione. «È finita l'epoca degli utili miliardari» faceva notare un po' di tempo fa un banchiere di lungo corso motivando la scelta fatta da Corrado Passera di lasciare Intesa per un «posto» nel Governo Monti: «la regia tecnica del mercato bancoassicurativo potrebbe tornare a Roma».

Non un vero ritorno al passato con un enorme cappello pubblico. Tuttavia, il ruolo della Cassa depositi e prestiti - a esempio - è destinato a crescere. Non a caso, in ambienti finanziari è dato per probabile l'ingresso di Cdp in almeno due partite in corso: Fonsai e Monte paschi di Siena.

Nel primo caso, la spa del Tesoro scenderebbe in campo (col fondo strategico creato per Parmalat e fermo ai box) qualora Unipol avesse difficoltà nell'acquisto della major dei Ligresti. Cassa, quindi, potrebbe frapporsi a un eventuale straniero pronto all'assalto. I francesi di Axa hanno smentito l'interesse, ma non si sa mai.

C'è da dire che ieri Moody's ha messo in guardia Unipol: potrebbe subire un taglio del rating con le manovre su Fonsai. Un altolà, digerito dalla Borsa che invece scommette sul matrimonio. Anche se «la proposta definitiva non è stata depositata» ha osservato ieri il presidente Consob. Secondo Giuseppe Vegas, poi, al centro delle polemiche per un suo presunto attivismo, nella seconda bozza del progetto non ci sono vantaggi per i Ligresti.

Qualche nube va ancora diradata. Cdp sta con gli occhi aperti e potrebbe scaldare i motori pure per Rocca Salimbeni, magari con una fiche a sostegno della Fondazione azionista della banca senese. Di sicuro, sul versante bancario qualcosa si muoverà. E qualche ipotesi è arrivata ieri dalla City. Il Financial Times sostiene che «è il momento di iniziare un nuovo round di consolidamenti per le banche italiane più piccole». Il quotidiano spinge il risiko e si chiede «quante banche deboli possa sopportare l'Italia».

Fari puntati su Mps oltre che su Ubibanca e Banco Popolare. Che, secondo l'Ft, quotano ancora al 50%-60% al di sotto del valore, anche perché necessitano di 7,5 miliardi di euro per rispettare gli standard Eba. Nel mirino i «costi» e la «complessa rete di interessi locali e patronati italiani». I regolatori dovrebbero chiedersi che genere di settore bancario serve all'Italia: «Possono davvero permettere che Mps resti così instabile?», si chiede l'Ft. Una risposta, indiretta, è arrivata sempre da Vegas in Senato.

L'ex viceministro ha auspicato un rinvio delle scadenze Eba in modo da consentire la vendita di asset necessaria a fare cassa. Una richiesta che rientra in una nuova logica di sistema, che coinvolgerà anche la Banca d'Italia guidata dal governatore Ignazio Visco. E lo Stato sarà gioco-forza protagonista.

 

GIUSEPPE VEGASCORRADO PASSERA IGNAZIO VISCO resize FONSAImonte dei paschi di siena