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LA BCE GIOISCE PERCHÉ LO SPREAD SI È RIDOTTO, MA A SUA INSAPUTA – IL DIFFERENZIALE TRA I TITOLI DI STATO ITALIANI E QUELLI TEDESCHI È IN CALO A 182 PUNTI BASE, E PER FRANCOFORTE È LA PROVA CHE SI PUÒ PROCEDERE CON IL RIALZO DEI TASSI E LO SMANTELLAMENTO DEL QUANTITATIVE EASING. LAGARDE, COME IL COLLEGA AMERICANO JEROME POWELL, È CONVINTA CHE LA STRETTA MONETARIA DEBBA CONTINUARE “IN MISURA SIGNIFICATIVA”. E METTE GIÀ IN CONTO L’ARRIVO DELLA RECESSIONE
ANDAMENTO SPREAD E BORSA ALL 11 GENNAIO 2023
1. SPREAD BTP-BUND: PARTE IN CALO A 182 PUNTI BASE
(ANSA) - Spread tra Btp e Bund tedeschi a 10 anni in lieve ribasso nei primi scambi sui mercati telematici dei titoli di Stato: il differenziale si muove sui 182 punti base rispetto ai 184 della chiusura di ieri. Il rendimento del prodotto del Tesoro è di poche frazioni sopra il 4%: l'ultima volta che viaggiava sotto questa soglia era a metà dicembre.
2. BCE: POSSIBILE UNA RECESSIONE INVERNALE, MA LIEVE
GIANCARLO GIORGETTI E GIORGIA MELONI
(ANSA) - L'economia dell'area euro, nel quarto trimestre del 2022 e nel primo del 2023, "potrebbe subire una contrazione dovuta alla crisi energetica, all'elevata incertezza, all'indebolimento dell'attività economica mondiale e alle condizioni di finanziamento più restrittive" e con rischi "orientati al ribasso", ma "una eventuale recessione sarebbe relativamente breve e di lieve entità". Lo scrive la Bce nel Bollettino economico, che per contro nota "segnali positivi" dall'occupazione è aumentata dello 0,3% nel terzo trimestre, e dalla disoccupazione al nuovo minimo storico del 6,5% a ottobre. "Le pressioni sui prezzi restano forti in tutti i settori", nota poi la Bce.
L'eventuale recessione farebbe seguito a un terzo in cui l'economia dell'area euro era già rallentata allo 0,3%, e prelude a un 2023 in cui "la crescita dovrebbe essere contenuta ed è stata rivista significativamente al ribasso", scrive la Bce ricordando le proiezioni pubblicate lo scorso 15 dicembre: crescita dell'economia del 3,4% nel 2022, dello 0,5% nel 2023, dell'1,9% nel 2024 e dell'1,8% nel 2025.
Le stesse proiezioni indicano, "in un contesto di eccezionale incertezza", inflazione che dovrebbe scendere da una media dell'8,4% nel 2022 al 6,3% nel 2023, passando dal 10%nell'ultimo trimestre del 2022 al 3,6% nel periodo corrispondente del 2023, per poi diminuire a una media del 3,4% nel 2024 e del 2,3% nel 2025. IL documento della Bce nota che le misure di bilancio a sostegno delle famiglie in risposta al caro-energia e all'alta inflazione "dovrebbero frenare l'incremento dei prezzi nel corso del 2023.
Una volta revocate, tuttavia, l'inflazione riprenderà a salire". E l'Eurotower promette alta vigilanza sulle negoziazioni salariali: "la dinamica salariale mostra un rafforzamento, che è sostenuto dal vigore dei mercati del lavoro e da un certo adeguamento delle retribuzioni volto a compensare i lavoratori per l'aumento dell'inflazione. Data la permanenza attesa di tali fattori, le proiezioni formulate a dicembre 2022 indicano che i salari registreranno tassi di crescita ben superiori alle medie storiche, sospingendo al rialzo l'inflazione nell'intero periodo in esame".
3. BCE: LO SPREAD È SCESO NONOSTANTE IL RIALZO DEI TASSI
(ANSA) - Nel periodo tra settembre e metà dicembre 2022, fra aspettative di un inasprimento più marcato della politica monetaria, "i tassi di interesse a più lungo termine sono cresciuti, nel complesso, solo lievemente" e "i differenziali sui titoli di Stato si sono ridotti".
Lo rileva la Bce in un'analisi sull'andamento dei mercati finanziari nel Bollettino economico, che si sofferma sull'andamento di Italia e Grecia che pare smentire chi temeva un'impennata degli spread fra annunci di rialzi dei tassi e smantellamento del Qe. "I differenziali sui titoli di Stato italiani e greci a dieci anni - nota il documento - sono scesi, rispettivamente, di 18 e 22 punti base"
4. BCE: I TASSI DEVONO SALIRE, STRETTA SUI BOND DA MARZO
giancarlo giorgetti giorgia meloni
(ANSA) - Per la Bce "i tassi di interesse debbano ancora aumentare in misura significativa a un ritmo costante per raggiungere livelli sufficientemente restrittivi da assicurare un ritorno tempestivo dell'inflazione all'obiettivo del 2% nel medio termine". Lo scrive la banca centrale nel Bollettino dando conto delle decisioni del Consiglio direttivo del 15 dicembre, e confermando che da marzo il portafoglio dei bond acquistati negli anni col programma 'App' "sarà ridotto a un ritmo misurato e prevedibile" pari, in media, a 15 miliardi di euro al mese sino alla fine del secondo trimestre del 2023 e che verrà poi determinato nel corso del tempo.
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