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TIRA ARIA DI TEMPESTA SUI MERCATI – IL BOLLETTINO HORROR DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA: “LE PROSPETTIVE ECONOMICHE SONO OFFUSCATE DA ECCEZIONALE INCERTEZZA, CHE COMPORTA NOTEVOLI RISCHI AL RIBASSO. LE TURBATIVE NEL COMMERCIO, LE TENSIONI NEI MERCATI E L'INCERTEZZA GEOPOLITICA GRAVANO SUGLI INVESTIMENTI. ANCHE I CONSUMATORI POTREBBERO CONTENERE LA SPESA” – “I DAZI HANNO CONDOTTO ALLA PIÙ DRASTICA RIDEFINIZIONE REGISTRATA SIN DALLA PANDEMIA…”

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BCE, ECCEZIONALE INCERTEZZA, NOTEVOLI RISCHI SUL PIL

CHRISTINE LAGARDE - FOTO LAPRESSE

(ANSA) - "Le prospettive economiche sono offuscate da eccezionale incertezza" che "comporta notevoli rischi al ribasso": lo afferma la Bce nel bollettino economico di aprile.

 

"Gli esportatori dell'area euro si trovano ad affrontare nuove barriere agli scambi, la cui portata resta tuttavia poco chiara. Le turbative nel commercio, le tensioni nei mercati e l'incertezza geopolitica gravano sugli investimenti delle imprese. Anche i consumatori, divenendo più cauti riguardo al futuro, potrebbero contenere la spesa", scrive la Bce.

 

"Molto incerte" anche le prospettive dell'inflazione, che dai dazi potrebbe avere spinte sia al rialzo che al ribasso. "Nei primi mesi del 2025 l'andamento del Pil dell'area euro è stato verosimilmente positivo. Tuttavia, le prospettive per il secondo trimestre hanno risentito dei recenti shock avversi a livello mondiale (i nuovi dazi statunitensi e le possibili misure ritorsive, l'aumento dell'incertezza a livello internazionale, una maggiore volatilità nei mercati finanziari), nonché di shock interni più favorevoli, come le nuove politiche nazionali e a livello di Ue relative alla spesa per le infrastrutture e la difesa", scrivono gli economisti di Francoforte.

 

 "A marzo gli indicatori prospettici già mostravano un quadro eterogeneo, molto probabilmente riflettendo le difficoltà degli annunci attesi sui dazi", tanto che le aspettative delle imprese a dodici mesi rilevate dal Pmi "sono lievemente diminuite, pur rimanendo al di sopra della loro media di lungo periodo".

 

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Nello stesso mese, nonostante sia aumentato, il Pmi per i nuovi ordinativi nel settore manifatturiero dell'area dell'euro è rimasto al di sotto di 50. Dagli ultimi contatti della Bce con le società non finanziarie dell'area, avvenuti a metà marzo 2025, prima degli annunci statunitensi sui dazi, è emerso un graduale miglioramento dell'attività a partire dal secondo trimestre e, in particolare, una ripresa nel settore industriale.

 

 "Tuttavia l'annuncio statunitense del 2 aprile relativo ai dazi "reciproci", unitamente alla potenziale intensificazione delle tensioni commerciali, rappresentano un'ulteriore fonte di rischio per le imprese e per le prospettive dell'area dell'euro".

 

CHRISTINE LAGARDE - FOTO LAPRESSE.

BCE, CON I DAZI LA PIÙ AMPIA RIDEFINIZIONE SUI MERCATI DAL COVID

(ANSA) - Tra il 6 marzo e il 16 aprile 2025 i mercati finanziari dell'area euro sono stati "fortemente influenzati" dai dazi Usa. L'annuncio del 2 aprile "ha condotto alla più drastica ridefinizione dei prezzi delle attività finanziarie registrata sin dalla pandemia, in un contesto di accresciuta volatilità.

 

La successiva sospensione di 90 giorni dei dazi nei confronti della maggior parte dei partner commerciali degli Stati Uniti ha rappresentato un alleviamento solo parziale": lo scrive la Bce nel bollettino economico di aprile.

 

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Nel complesso del periodo di riferimento, gli indici dei mercati azionari nell'area euro sono diminuiti dell'8,5%, spiegano gli esperti Bce. Le quotazioni azionarie delle società non finanziarie (Snf) sono diminuite del 9,4% e quelle delle banche del 7,9. Gli indici dei mercati azionari statunitensi sono diminuiti dell'8%, con cali del 9,9% per le banche e dell'8,3 per le Snf.

 

 

OCCUPAZIONE: BCE, RALLENTAMENTO CONTINUA ANCHE IN PRIMI 3 MESI 2025

(Adnkronos) - Gli indicatori di breve periodo suggeriscono che il rallentamento del mercato del lavoro continuerà nel primo trimestre del 2025. Secondo quanto si legge nel bollettino della BCE, a marzo il Pmi composito mensile relativo all'occupazione è rimasto sostanzialmente neutro, aumentando a 50,4 da 49,2 segnato a febbraio, con i risultati dell'indice composito sono aumentati in tutti i settori.

 

DONALD TRUMP VOLEVA ESSERE UN DURO - MEME BY EMAN RUS PER L ESPRESSO

Le percezioni sulla crescita dell'occupazione, indicano da Francoforte, sono rimaste in territorio di contrazione nel settore manifatturiero e in quello delle costruzioni, mentre sono tornate in territorio positivo nel settore dei servizi.

 

Ciononostante il Pmi relativo all'occupazione nel settore dei servizi si conferma ben al di sotto della sua media del 2024. Nel complesso, la più debole dinamica dell'occupazione dovrebbe sostenere, in prospettiva, una graduale ripresa della produttività del lavoro.

 

 

BCE: PROSPETTIVE ECONOMICHE EURO SI SONO DETERIORATE PER TENSIONI COMMERCIALI

(Il Sole 24 Ore Radiocor) -  "Le prospettive per l’attività dell’area dell’euro si sono deteriorate a causa delle crescenti tensioni commerciali. È probabile che la maggiore incertezza riduca la fiducia di famiglie e imprese e che la risposta avversa e volatile dei mercati alle tensioni commerciali determini un inasprimento delle condizioni di finanziamento".

 

RALLENTAMENTO NELLA CRESCITA DEI SALARI NEGLI STATI UNITI

E' quanto si legge nel bollettino economico pubblicato oggi dalla Bce in cui "si stima che tali fattori gravino sull’attività dell’area dell’euro nel secondo trimestre del 2025". Al tempo stesso, l’economia dell’area dell’euro "ha comunque acquisito una certa capacità di tenuta a fronte degli shock mondiali.

 

La crescita nel medio periodo dovrebbe essere sostenuta da un mercato del lavoro solido, da redditi reali più elevati e da un credito gradualmente più conveniente, che dovrebbe favorire i consumi. Inoltre, le importanti iniziative politiche adottate a livello nazionale e dell’Ue al fine di incrementare la spesa per la difesa e gli investimenti in infrastrutture dovrebbero sostenere l’attività manifatturiera, come emerso anche dalle recenti indagini".

 

BCE: PROCESSO DISINFLAZIONE PROSEGUE, VERSO RITORNO DUREVOLE A TARGET

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Il processo di disinflazione sta proseguendo il suo percorso. E' quanto si legge nel bollettino economico Bce in cui si sottolinea come l’inflazione complessiva nell'eurozona è diminuita al 2,2% a marzo dal 2,3% di febbraio.

CHRISTINE LAGARDE A DAVOS

 

"Il calo è stato principalmente determinato dalla flessione dei prezzi dell’energia e dall’ulteriore rallentamento dell’inflazione dei servizi, diminuita in misura netta negli ultimi mesi. La maggior parte delle misure dell’inflazione di fondo segnala un ritorno durevole dell’inflazione all’obiettivo del 2% a medio termine perseguito dalla Bce".

 

 Nell’ultimo trimestre del 2024 la crescita sul periodo corrispondente del costo del lavoro per dipendente è stata pari al 4,1%, in calo dal 4,5% del trimestre precedente, mentre i profitti per unità di prodotto si sono ridotti, continuando ad assorbire l’impatto del costo del lavoro sull’inflazione. Le misure delle aspettative di inflazione a più lungo termine, per la maggior parte, hanno seguitato a collocarsi intorno al 2% e ciò sostiene il ritorno durevole dell’inflazione all’obiettivo fissato dalla Bce. Al tempo stesso, si sottolinea in un ulteriore passaggio del bollettino, "l’aumento delle turbative nel commercio internazionale tuttavia intensifica l’incertezza sulle prospettive di inflazione nell’area dell’euro".

 

BCE: DECISIONI SU TASSI BASATE SU DATI, NO A PERCORSO PREDEFINITO

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(Il Sole 24 Ore Radiocor) -  "Il Consiglio direttivo è determinato ad assicurare che l’inflazione si stabilizzi durevolmente sull’obiettivo del 2% a medio termine. Soprattutto nelle attuali condizioni, caratterizzate da eccezionale incertezza, l’orientamento di politica monetaria adeguato sarà definito seguendo un approccio guidato dai dati, in base al quale le decisioni vengono adottate di volta in volta a ogni riunione".

 

E' quanto si legge nel bollettino economico Bce in cui si ribadisce che "le decisioni sui tassi di interesse si baseranno sulla valutazione circa le prospettive di inflazione alla luce dei dati economici e finanziari più recenti, la dinamica dell’inflazione di fondo e l’intensità

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della trasmissione della politica monetaria". Il Consiglio direttivo "non intende vincolarsi a un particolare percorso dei tassi". In ogni caso, il Consiglio direttivo è pronto ad adeguare tutti gli strumenti di cui dispone nell’ambito del proprio mandato per assicurare che l’inflazione si stabilizzi durevolmente sul suo obiettivo di medio termine e per preservare l’ordinato funzionamento del meccanismo di trasmissione della politica monetaria.

CRISI DEL DOLLARO - ECONOMIA AMERICANA